Nicola Giudice – Ricchezza & Povertà
Non conosciamo quello che sappiamo! Perché la vita non è mai finita.
Non conosciamo quello che sappiamo! Perché la vita non è mai finita.
La ricchezza assomiglia all’acqua di mare: quanto più se ne beve, tanto più si ha sete.
Si vuole criminalizzare i ricchi. I ricchi e cioè chi ce l’ha fatta. E chi ce l’ha fatta dovrebbe essere considerato un esempio per i giovani. Questa finanziaria colpisce i poveri che non hanno la struttura del ricco.
Ho sempre creduto che qualcosa fosse meglio di niente. Ora so che qualche volta è meglio niente.
Se ci fosse chi riesce a vivere senza mai servirsi del denaro, lo Stato esiterebbe a chiedergliene. Ma il ricco, per non fare paragoni spiacevoli, è sempre colluso con l’istituzione che lo fa ricco. In termini assoluti, più soldi corrispondono a minor virtù, poiché il denaro si insinua tra l’uomo e i suoi obiettivi e glieli ottiene, però a scapito della sua onestà. Mette a dormire molte domande alle quali quell’uomo altrimenti avrebbe dovuto rispondere, mentre la sola domanda che gli pone è dura e superflua, come spendere.
I poveri hanno grandi responsabilità nel costruire le grandi opere e le grandi ricchezze, ma in genere sono i ricchi a fruirne.
I ricchi sono diventati così antisociali che preferirebbero gettare in mare i loro beni piuttosto che cederne una parte ai poveri, i quali dal canto loro hanno più odio per la ricchezza altrui che compassione per le proprie ristrettezze.