Nicolás Gómez Dávila – Tempi Moderni
La modernità non sfugge alla tentazione di identificare il permesso con il possibile.
La modernità non sfugge alla tentazione di identificare il permesso con il possibile.
Questo è il paese delle accuse infondate; se penso a tutte le volte che il t9 è stato accusato ingiustamente di grammaticidio.
Il ventennio breve. Un’epoca cominciata agli inizi degli anni Novanta, che aveva gradualmente spopolato le province, spostato masse di giovani fiduciosi in città. L’epoca del “miracolo economico”, della Ruota della Fortuna e del Gabibbo, quando sembrava ovvio poter vendere qualsiasi cosa: un progetto politico, un paio di gambe, un pezzo di truciolato spacciandolo per massello, è adesso finita e sepolta nei cartelli “fuori tutto” e “cessata attività”.
Nel 2010, e l’oroscopo di Vanity lo conferma, ciascuno di noi incontrerà un mostro.
“Self”. Siamo la generazione devota ai pronomi riflessivi. Il resto non parla di noi e perciò non ci interessa, o meglio, non ci riguarda.
Certo che sulle spiagge se ne vedono di personaggi strani! Oggi addirittura ho visto un tipo senza tatuaggi.
I nail Shop. La città si è riempita di questi negozi per unghie. Quando passi davanti a quel buco illuminato, a ogni ora del giorno, vedi donne con le mani affilate, le dita aperte, come davanti a un veggente, a qualcuno che possa indicare loro una via dentro se stesse.