“The truly creative mind in any field is no more than this: a human creature born abnormally, inhumanly sensitive. To him… a touch is a blow, a sound is a noise, a misfortune is a tragedy, a joy is anecstasy, a friend is a lover, a lover is a god, and failure is death. Add to this cruelly delicate organism the overpowering necessity to create, create, create, so that without the creating of music or poetry or books or buildings or something of meaning, his very breath is cut off from him. He must create, must pour out creation. By some strange, unknown, inward urgency he is not really alive unless he is creating.””La mente veramente creativa in qualsiasi campo non è altro che questo: una creatura umana nata anormalmente, inumanamente sensibile. Per lui un tocco è un colpo, un suono è un rumore, una disgrazia è una tragedia, una gioia è un’estasi, un amico è un amante, un amante è un Dio e fallimento è la morte. Aggiungere a questo organismo crudelmente delicato la prepotente necessità di creare, creare, creare, affinché senza la creazione di musica o poesia o libri o edifici o qualcosa di significato, il suo proprio respiro è tolto da lui. Egli deve creare, deve spargere creazione. Per qualche strano, sconosciuto stimolo verso se stesso egli non è veramente vivo a meno che egli stia creando.”