Omar Khayyam – Vita
Che sia di duecento, trecento o mille anni la tua vitaDa questo vetusto palazzo sarai fatalmente cacciato.Il sultano e il mendico del bazaar;Tutti e due avranno un valore solo alla fine.
Che sia di duecento, trecento o mille anni la tua vitaDa questo vetusto palazzo sarai fatalmente cacciato.Il sultano e il mendico del bazaar;Tutti e due avranno un valore solo alla fine.
Se un albero dovesse scrivere la propria autobiografia, questa non sarebbe troppo dissimile da quella di una famiglia umana.
La vita detta, e noi scriviamo.
Le lezioni della vita le ricevi dai poveri, da chi a preso pugni in faccia nella vita, da chi a donato anima è cuore è che ancora oggi con un sorriso è tanta pacatezza d’animo, è con uno sguardo che trapassa l’anima ti insegnano tante cose senza dire. [a. P.].
Io amo i gatti perché adoro la mia casa e, poco a poco, loro ne diventano l’anima invisibile.
E tu e ioE tu,metti le ali al tuo cuoree usa la mia spalla come pendioE Tu,Usa le mie maniQuando preghi DioE Tu,Usa i miei occhiPer vedere il mondoE chi sono in fondoE Io?E ioUserò il tuo cuore come cuscino…Quando vecchio scivolerò dal gradinoE io,Mi stringerò più forte a TeQuando ad abbandonarmi sarà anche DioE io,Guarderò il mondo attraverso i tuoi occhiAnche quando i miei ti daranno l’ultimo addio.
Nel “gioco”, vincendo, si può dimostrare l’umiltà dell’uomo vero.Nel “gioco”, perdendo, si può dimostrare la dignità dell’uomo vero.Insomma, è difficile essere uomini, anche per gioco.