Oriana Fallaci – Vita
Vi sono momenti nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.
Vi sono momenti nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.
Gira e rigira il nocciolo della questione e sempre quello, c’è gente che studia e che poi se non ha la raccomandazione non può arrivare al suo obiettivo, c’è chi lavora ma è sottopagato… ma non si può lamentare perché sa benissimo che se egli è licenziato al suo posto c’è né sarà subito un altro per rimpiazzarlo, c’è chi aspetta di conoscere una persona di qui potersi fidare ma dopo varie delusioni inconsciamente o involontariamente tende a contrattaccare le eventuali possibilità che essi si possono creare in un semplice e innocente dialogo. Come vedi mio caro lettore se stai ancora leggendo la vita e strana, c’è chi possiede tutto e dice che gli manca qualcosa, è c’è chi non ha niente e dice che gli basta ciò che ha perché egli e felice cosi. Sono due mondi contraddittori e veri ma come ben vedi il senso della vita, non lo descrive nessuno, gli possono associare dei valori ma sta sempre alla mentalità della persona a far sì che tu sei sempre l’artefice della tua gloriosa vita.
Se non ci fosse ignoranza non esisterebbe intelligente a questo mondo.
La vita è fatta di conti che non tornano e di persone che ritornano.
Oriol Valls, che si occupa dei neonati in un ospedale di Barcellona, dice che il primo gesto umano è l’abbraccio. Dopo essere venuti al mondo, al principio dei loro giorni, i bebè agitano le mani, come per cercare qualcuno.Altri medici, che si occupano di quelli che hanno già vissuto, dicono che i vecchi, alla fine dei loro giorni, muoiono cercando di alzare le braccia.Ed è così, per quanto si voglia rigirare, e per quanto se ne parli.A questa cosa, così semplice, si riduce tutto: tra due batter d’ali, senza altre spiegazioni, trascorre il viaggio.
Tutto passa, ma chi mi porto nel cuore rimane.
La solitudine è per lo spirito, ciò che il cibo è per il corpo.