Oriana Fallaci – Vita
Un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano.
Un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano.
La vita è una tragedia che si ostina a mascherarsi da commedia. E così sono gli attori stessi, ingannevoli per antonomasia, ad essere ingannati.
Sapere quale strada bisogna percorrere, ma essere nati nel paio di scarpe sbagliate.
Un uomo deve aver profonde radici nella sua patria, ma i suoi occhi dovrebbero guardare il mondo.
Dicono di non pensarci, di non rimuginarci su perché altrimenti perdi la cognizione della realtà, ché altrimenti continui a vivere lo stesso momento senza accorgerti che intanto sono passati interi giorni. Ma come si fa a non pensarci? Come si fa a non pensare a qualcosa o a qualcuno se ci sono miriadi di cose che ti ricordano quella persona, che ti creano un turbinio di emozioni che ti trasporta in alto, sempre più in alto, per poi scaraventarti con violenza in faccia alla realtà? Io resto dell’idea che non si può evitare di pensare a qualcuno, se il tuo cuore batte proprio grazie a quel qualcuno.
Al giorno d’oggi quello che manca non è la gente, ma le persone “vere”. Quelle che sanno rimanere, quelle che lottano, quelle che ti amano così come sei.
La nostra luce è quella fiammella che non si spegne mai, anche se debole sa sempre indicarci la strada quando ci sentiamo smarriti, riscaldandoci col col suo tepore. Si chiama la fiammella dell’amore che è ognuno di noi può sia nel dare che ricevere perché se si dovesse spegnersi ci si ritrova in un grande abisso oscuro di dolore e solitudine da cui solo se riusciamo a riaccendere un’altra fiammella possiamo uscire di nuovo verso la luce della vita, quella vera.