Oriella Del Col – Figli e bambini
I figli danno grandi soddisfazioni… agli altri.
I figli danno grandi soddisfazioni… agli altri.
Gli studenti non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere.
Ogni bambino nasce felice.Ogni bambino nasce innocente e meraviglioso. Ma poi accade qualcosa e tutti quei bambini meravigliosi si perdono; la loro innocenza viene distrutta.Tutta la loro felicità si trasforma in disperazione. Osserva un bambino che raccoglie conchiglie sulla spiaggia: è più felice dell’uomo più ricco del mondo. Qual è il suo segreto?Quel segreto è anche il mio. Il bambino vive nel momento presente, si gode il sole, l’aria salmastra della spiaggia, la meravigliosa distesa di sabbia.È qui e ora. Non pensa al passato, non pensa al futuro.E qualsiasi cosa fa, la fa con totalità, intensamente; ne è così assorbito da scordare ogni altra cosa. Il segreto della felicità è tutto qui: qualsiasi cosa fai non permettere al passato di distrarre la mente e non permettere al futuro di disturbarti.
I bambini, come le stelle, ci stanno a guardare. Poi, all’improvviso, ci dicono qualcosa alla quale non avremmo mai pensato. Ci spiazzano, ci costringono a riflettere e ad ammettere di non sapere. Così, soddisfatti, ci sorridono ammiccando come per dire: “Papà, te l’ho fatta!”.
Per te oggi ho lavorato, ho stirato il vestitino blu, ho cucinato con amore ciò che più ti piace, ho scritto col rosso il tuo traguardo, per questo ho gioito per un tuo sorriso, pianto perché meriti il meglio, ho asciugato quella lacrima mentre chiamavi “mamma”. Ma tutto questo non è niente di che, Io per te oggi ho vissuto perché tu sei il senso del mio tutto.
I baci dei figli sono ossigeno in più per la vita di ogni mamma.
Per infinite volte, da grande, avrebbe rivisto quella immagine, proprio quella: la sagoma massiccia del padre che cammina a grandi passi davanti a lui, contro il volo della nebbia mattutina, senza mai voltarsi, né per aspettarlo né per controllare che ci fosse ancora. In quella severità, e in quella assenza totale di dubbi, vi era quanto suo padre gli aveva insegnato dell’essere padri: che è saper camminare, senza mai voltarsi. Camminare il passo lungo degli adulti, senza pietà, ma un passo limpido e regolare, perché tuo figlio possa capirlo e starci attaccato, nonostante il suo passo bambino. E farlo senza mai voltarsi, se ne avrai la forza: perché lui sappia che non si perderà, e che camminare insieme è un destino di cui non bisogna mai dubitare, giacché è scritto nella terra.