Oscar Wilde – Frasi d’Amore
Vorrei catturare il tuo cuore ed i tuoi sentimenti e giocare con loro e poi abbandonarli, come tu hai fatto con me.
Vorrei catturare il tuo cuore ed i tuoi sentimenti e giocare con loro e poi abbandonarli, come tu hai fatto con me.
Se non c’è chimica tra due persone non credo si possa costruire qualcosa o che possa esserci amore, perché l’amore racchiude in sé tanti fattori che fanno si che due persone si completino a vicenda… a volte invece c’è quell’amore pazzo che nasce senza un perché, più che chimica, come due pianeti che si avvicinano attratti dalla forza di gravità reciproca, ciò che nasce è squilibrato, improbabile e spesso impossibile ma dannatamente bello e imprevedibile.
È inutile cercare o aspettare. L’amore quando decide di arrivare non ti chiede permesso. Non…
Voglio vedere il mio cuore. Voglio amare con tutta me stessa. Voglio rincominciare senza fretta né pretese. Voglio vedere il tuo cuore. Il prossimo cuore che voglio vedere sarà il riflesso del mio. Lo aspetterò.
In questo immenso girotondo di pensieri al centro ci sei tu, essenza dei miei sentimenti…
Abbiamo pianto e abbiamo riso. Abbiamo amato e sbagliato. Ci siamo arrabbiati e perdonati. Rincorsi…
È un nettare dolce l’amore, del colore dell’ambra e profuma di vaniglia. È caldo, appaga, sazia e conforta i cuori legandoli a se con fili d’oro e gli inabissa nell’oblio perfetto della dimenticanza. È un fiore immacolato, l’amore, con petali di candide penne di cigno. È un’alba estiva che sorge impaziente e presto volge in un lungo tramonto, ansimante e rosso, destinato a morire per rinascere in altre terre. È come il monsone che tutto sconvolge eppure disseta le terre riarse. È un mostro orrendo l’amore, che trafigge i cuori con lingue affilate e ne beve i rivoli che sgorgano come falde di perle rosso sangue. L’Amore ha il tuo viso, occhi neri come talismani, morbide labbra su cui scivola il piacere a gocce e stille e liquide gemme. Tu che strazi l’anima incorruttibile la divori e la squarci e tra rumori sordi, urla soffocate sorgono, come i morti dell’ultimo giorno, ricordi sbiaditi, tenerezze infinite, parole sussurrate nudi nel buio, da bocche ora sepolte tra i vermi, nei cimiteri desolati, di orgogli mai vinti.