Oscar Wilde – Uomini & Donne
Rimanendo persistentemente scapolo, un uomo converte se stesso in una tentazione pubblica permanente.
Rimanendo persistentemente scapolo, un uomo converte se stesso in una tentazione pubblica permanente.
Quando hanno il coltello dalla parte del manico, quando possono imporre la propria scelta di abbandonare anziché subire quella di essere abbandonate, le persone hanno questo di orribile e stupefacente: fanno tutto così facile. Sembra che parlino di un qualche bambino che sta imparando a camminare: è caduto povero piccolo, si è sbucciato le ginocchia, ma poco male. Adesso si rialza e vedrai come fila spedito. Le ginocchia si riaggiustano no? Che problema c’è? Però guarda caso, a parlare così è sempre qualcuno che ha già imparato a correre.
Hai mai visto delle donne che amino i poveri?
Entrarle nell’anima. Appartenersi. Entrare in quelle stanze in cui nessuno è entrato mai. Diventare per lei quel pensiero che le scorre nel sangue e non da tregua. Essere in ogni suo respiro. Sensazioni uniche. Meravigliose. Speciali. Per questo non bastano le parole. Non basta parlare o scrivere di passione. Si parla di orgasmo dell’anima e si cerca quello del corpo. Non che ci sia nulla di male, ma la gianduia è una cosa, la nutella un’altra. Che confusione, e quanto siamo brave noi donne a credere alle parole! Seguiamo le parole come serpenti incantati dalla melodia, finché non ci svegliamo, ogni volta con un livido in più, pronte a cascarci di nuovo e ancora e ancora. Siamo “emozionomani”, drogate di emozioni, pronte a rincorrere il pusher di turno. Forse dovremmo solo ricordarci più spesso che nella donna il punto g è nel cervello, non nelle orecchie.
Ma d’un tratto egli si alzò e, chiudendo gli occhi, si pose le dita sulle palpebre come per tenere in sé prigioniero qualche bizzarro sogno da cui temeva destarsi.
Alle volte guardo i profili degli ex. Ma non in modo nostalgico, non per sapere se hanno nuove fidanzate o mi pensano ancora. Ma solo perché spero un giorno di trovarci l’aggiornamento: ” l’utente è deceduto. Non aggiornerà mai più.
Il bello di essere donna è che possiamo indossare sia i tacchi che la gonna!
Quando hanno il coltello dalla parte del manico, quando possono imporre la propria scelta di abbandonare anziché subire quella di essere abbandonate, le persone hanno questo di orribile e stupefacente: fanno tutto così facile. Sembra che parlino di un qualche bambino che sta imparando a camminare: è caduto povero piccolo, si è sbucciato le ginocchia, ma poco male. Adesso si rialza e vedrai come fila spedito. Le ginocchia si riaggiustano no? Che problema c’è? Però guarda caso, a parlare così è sempre qualcuno che ha già imparato a correre.
Hai mai visto delle donne che amino i poveri?
Entrarle nell’anima. Appartenersi. Entrare in quelle stanze in cui nessuno è entrato mai. Diventare per lei quel pensiero che le scorre nel sangue e non da tregua. Essere in ogni suo respiro. Sensazioni uniche. Meravigliose. Speciali. Per questo non bastano le parole. Non basta parlare o scrivere di passione. Si parla di orgasmo dell’anima e si cerca quello del corpo. Non che ci sia nulla di male, ma la gianduia è una cosa, la nutella un’altra. Che confusione, e quanto siamo brave noi donne a credere alle parole! Seguiamo le parole come serpenti incantati dalla melodia, finché non ci svegliamo, ogni volta con un livido in più, pronte a cascarci di nuovo e ancora e ancora. Siamo “emozionomani”, drogate di emozioni, pronte a rincorrere il pusher di turno. Forse dovremmo solo ricordarci più spesso che nella donna il punto g è nel cervello, non nelle orecchie.
Ma d’un tratto egli si alzò e, chiudendo gli occhi, si pose le dita sulle palpebre come per tenere in sé prigioniero qualche bizzarro sogno da cui temeva destarsi.
Alle volte guardo i profili degli ex. Ma non in modo nostalgico, non per sapere se hanno nuove fidanzate o mi pensano ancora. Ma solo perché spero un giorno di trovarci l’aggiornamento: ” l’utente è deceduto. Non aggiornerà mai più.
Il bello di essere donna è che possiamo indossare sia i tacchi che la gonna!
Quando hanno il coltello dalla parte del manico, quando possono imporre la propria scelta di abbandonare anziché subire quella di essere abbandonate, le persone hanno questo di orribile e stupefacente: fanno tutto così facile. Sembra che parlino di un qualche bambino che sta imparando a camminare: è caduto povero piccolo, si è sbucciato le ginocchia, ma poco male. Adesso si rialza e vedrai come fila spedito. Le ginocchia si riaggiustano no? Che problema c’è? Però guarda caso, a parlare così è sempre qualcuno che ha già imparato a correre.
Hai mai visto delle donne che amino i poveri?
Entrarle nell’anima. Appartenersi. Entrare in quelle stanze in cui nessuno è entrato mai. Diventare per lei quel pensiero che le scorre nel sangue e non da tregua. Essere in ogni suo respiro. Sensazioni uniche. Meravigliose. Speciali. Per questo non bastano le parole. Non basta parlare o scrivere di passione. Si parla di orgasmo dell’anima e si cerca quello del corpo. Non che ci sia nulla di male, ma la gianduia è una cosa, la nutella un’altra. Che confusione, e quanto siamo brave noi donne a credere alle parole! Seguiamo le parole come serpenti incantati dalla melodia, finché non ci svegliamo, ogni volta con un livido in più, pronte a cascarci di nuovo e ancora e ancora. Siamo “emozionomani”, drogate di emozioni, pronte a rincorrere il pusher di turno. Forse dovremmo solo ricordarci più spesso che nella donna il punto g è nel cervello, non nelle orecchie.
Ma d’un tratto egli si alzò e, chiudendo gli occhi, si pose le dita sulle palpebre come per tenere in sé prigioniero qualche bizzarro sogno da cui temeva destarsi.
Alle volte guardo i profili degli ex. Ma non in modo nostalgico, non per sapere se hanno nuove fidanzate o mi pensano ancora. Ma solo perché spero un giorno di trovarci l’aggiornamento: ” l’utente è deceduto. Non aggiornerà mai più.
Il bello di essere donna è che possiamo indossare sia i tacchi che la gonna!