Otto Weininger – Medicina e salute
Malattia e solitudine sono affini. Alla minima malattia, l’uomo si sente ancora più solo di prima.
Malattia e solitudine sono affini. Alla minima malattia, l’uomo si sente ancora più solo di prima.
Meglio ci guarisce il medico che ci fa vedere anche la sua piaga.
Quando silicio e grafene in connubio fra biologia e chirurgia sostituiranno cellule del cervello copiando la memoria allora saremo veramente Immortali.
La medicina è un’arte che esercitiamo in attesa di scoprirla.
I medici se guariscono i corpi, uccidono il coraggio.
O ci illudiamo di ottenere un miracolo a Lourdes, benché in centocinquant’anni la Madonna ne abbia ufficialmente concessi solo sessantacinque a cento milioni di pellegrini. Una media, inferiore a uno su un milione, di gran lunga più bassa della percentuale delle remissioni spontanee dei tumori, che è dell’ordine di uno su diecimila. Senza contare che, come osservava Emile Zola, fra gli ex voto si vedono molte stampelle ma nessuna gamba di legno.
La ricaduta è peggio della caduta.