Paola Abballe – Stati d’Animo
Per chi l’ha leso, mortificato, io l’ho perso. Non ce l’ho più un cuore.
Per chi l’ha leso, mortificato, io l’ho perso. Non ce l’ho più un cuore.
Sono stanco di essere stanco.
È terribile non sentirsi al posto giusto, sapere che quel che fai, non è quello che vorresti fare.
C’è quel qualcosa dentro che va oltre la ragione coinvolge tutti gli affetti, coinvolge la realtà, il passato vissuto e quello a cui si è sopravvissuti. Mi prende e mi scarica dentro un tale senso di inadeguatezza che l’unica cosa che vorrei è stare in alto e buttarmi giù a capofitto una volta per tutte solo per vedere che succede a levare il freno, darmi una possibilità che ora sembra solo sbagliata, instabile e irreale. Perché non tutto succede come lo si era pensato e quando accade rimani lì a guardare e senti le mani tremare.
Non ci sono “caste” che ingabbiano l’Essere, quando accogli la Verità dell’Attimo che si concentra nella straordinaria bellezza di una Lacrima che appare senza chiamata.
Annodo ogni giorno fiori di gelsomino ai capelli, perché, io in me o per mano tua recuperi la voglia di scioglierli per inebriarmi del profumo di nuovi giorni.
Sono attimi impalpabili, li sento nel suono del vento e nel profumo della vita, attimi in cui cerco respiri e risposte, quando il silenzio sarà capace di rubare lo spazio alle parole che si rincorrono nella mente, troverò me stessa e le mie scelte. Intanto respiro fino in fondo gli attimi.