Paola Marcato – Stati d’Animo
Bisognerebbe aver la forza di lasciar andare ciò che rattrista il cuore.
Bisognerebbe aver la forza di lasciar andare ciò che rattrista il cuore.
E poi capitava di pensare che doveva essere ormai tutto finito, che di un fragile primo amore non poteva esserti rimasto dentro altro che qualche piccolo frammento.Era così in effetti, ma bastava cercare qualche immagine in più custodita chissà dove nella memoria che il ricordo, da opaco e sbiadito, si faceva subito più lucido e luminoso.Bastava un’altra manciata di secondi perché i fiocchi di neve si fondessero col cielo stellato di una notte d’estate, i riccioli d’ebano con le ciocche dorate dalle dita calde del sole.In questo modo quella fenice cerulea e malinconica che è il ricordo tornava a splendere inaspettatamente ogni volta.
Una sola domanda mi viene in mente. Perché tanta cattiveria? Cosa ci provano a ferire gli altri? Boh, domanda senza risposta. Io guardo avanti e passo e mi dico “Io non sono così”
Vedo Milano e me ne innamoro, vedo Venezia e mi innamoro ancor di più, vedo Torino e mi appassiono follemente, vedo Roma e mi commuovo di maestosità, vedo Firenze e vado in estasi, vedo Napoli e illanguidisco d’emozione, vedo Catania e la rimpiango dolcemente, vedo Cagliari e ogni altra città di ogni altra regione come fosse unico amore indissolubile, e mi sento orgogliosa e profondamente partecipe del suo esistere fascinosa di panorami, di storia e di cultura e di umanità. Si, lo confesso e lo urlo: io sono innamorata, innamorata persa della mia, nostra, Italia.
La disperazione è impotenza. Impotenza di fronte a qualcosa più grande di te… Il dolore è quando ciò che vuoi non lo puoi avere perché qualcuno o qualcosa te lo impedisce.
Mi sono resa conto che noi siamo come dei pezzi di carta.Prima un albero qualsiasi ci da la vita sperando che qualcuno ci prenda e ci tenga con se…Ma la maggior parte delle volte non accade affatto questo!Tu diventi un miserabile foglio che viene aggiunto ad altri per formare un quaderno dove le pagine vengono consumate e strappate senza che nessuno se ne freghi di quanto soffri mentre le loro dita piano piano ti strappano, non si accorgono di come urli perché non vuoi morire o di come piangi perché stai per abbandonare i tuoi sogni, no loro non si accorgono di niente.Loro ti usano e basta. Verso di te non hanno nessuna emozione e questo ti fa capire quanto un piccolo pezzo di carta come te è insignificante per un umano come loro.
C’è sempre un posto in fondo all’anima che ci fa sognare quello che non muore mai, facendoci volare con la fantasia.