Paola Melone – Sogno
A volte la vita è talmente dura che, se non avessimo un cielo costellato di sogni, dove affondare il nostro sguardo impaurito non avremmo altro che pietre.
A volte la vita è talmente dura che, se non avessimo un cielo costellato di sogni, dove affondare il nostro sguardo impaurito non avremmo altro che pietre.
Cosa c’è di più intimo di un sogno infranto?Una colpa inconfessata, uno sguardo d’invidia il cui ricordo ci infiamma di vergogna, un gesto sgarbato che non avremmo voluto compiere, quelle parole pesanti che annegano il cuore.Queste sono le cose intime, non certo i banali segreti maldestramente celati, né tantomeno le nostre nudità così ben esposte sulle spiagge, e nemmeno le indiscrezioni su infatuazioni e abitudini sessuali.No, le cose intime sono così personali e riservate da non farle sapere neanche al cuore, nascondendogli allo specchio gli occhi velati di pianto o un ghigno poco umano.Quelle cose che generano i peggiori rancori e i più amari rimpianti, che uccidono l’innocenza e promettono vendetta.Sono queste le cose intime che non diremmo mai a nessuno, neanche al nostro animo lacerato, neanche ad uno sconosciuto mascherato, che forse saprà delle nostre paure da poveri mortali consapevoli, si accorgerà della nostra voglia di afferrare qualcosa prima di scivolare via giù nel burrone del nulla, e forse sarà anche ignaro custode di un’emozione felice, ma mai arriverà a sondare l’abisso silenzioso della nostra intimità.
I sogni possono sembrare irreali, almeno quelli che non si sono ancora avverati. Ma se provate ad immaginare la sensazione piacevole che li avvolge nel momento del ritorno alla realtà, quella certamente non si può definire irreale.
Chi costruisce sogni è salvo.
Il sogno é una seconda vita. Non ho mai varcato senza tremare le porte d’avorio o di corno che ci separano dal mondo invisibile.
I sogni realizzati sono favole da vivere, ma quelli irrealizzati sono comunque un soffio di fantasia, che fa danzare le nuvole ferme della realtà.
I sogni, meraviglioso dono dell’universo, dove nessuno può toccarceli.