Papa Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla) – Paradiso & Inferno
Sono un viandante sullo stretto marciapiede della terra, e non distolgo il pensiero dal Tuo volto che il mondo non mi svela.
Sono un viandante sullo stretto marciapiede della terra, e non distolgo il pensiero dal Tuo volto che il mondo non mi svela.
L’inferno è ciò che si vive, il paradiso ciò che si sogna.
Avere la possibilità di scegliere tra bene e male… ma essere stati per così tanto tempo cullati dalla notte, dal buio, dal non riuscire a vedere qual è la giusta scelta… probabilmente sarà quella che non prenderai…
All’Inferno, il cerchio meno affollato ma più duro di tutti, deve essere quello in cui non si può dimenticare il Tempo un solo istante.
Mi avevano detto che l’amore è incomprensibile e misterioso, ma non avrei mai immaginato quanto, se non fossi scesa all’inferno a constatarlo di persona.
Allora beati quelli che stanno in Paradiso, visto che da tempo immemore vivo all’Inferno.
Il senso religioso dell’uomo non dipende in sé dalla sua volontà, ma è iniziativa di chi l’ha creato. La scoperta del senso religioso è, dunque, il primo risultato che l’uomo consegue, se affronta seriamente l’esperienza di impotenza strutturale che lo caratterizza.