Pascal Luca Blanco – Omosessualità
Omofobia: omosessualità repressa, paura di se stessi.
Omofobia: omosessualità repressa, paura di se stessi.
Mi piace imparare insieme a te, il nostro mondo è fatto di piccole cose, ma di grandi gioie.Non fai grandi discorsi ma cosa valgono di fronte alla mia felicità del tuo “Ti voglio bene” e delle altre poche parole con le quali mi racconti il tuo mondo? È un mondo bellissimo, fatto di pura poesia, la stessa poesia degli altri esseri speciali come te. Una poesia da proteggere e dalla quale imparare e trarre tanta dignità, quella con cui mai arresi vi “affidate” ai sorrisi e alle cure di una società che non sempre vi accoglie al meglio. Ma io spero – e mai smetterò di farlo – in quella parte buona dell’umanità, quella in grado di rispondere al dolore con l’amore.
L’omofobia è una forma di apartheid. Com’è possibile lottare contro il razzismo e non contro l’omofobia?
Piaccia o non piaccia, essere attratti da qualcuno (anche o solo) dello stesso sesso è più che normale, anzi normalissimo e soprattutto naturale. È del tutto normale perché prima o poi può capitare a tutti; e addirittura potenzialmente naturale perché fa parte della natura di ogni essere vivente, dal più minuscolo al più mastodontico.Negare questa realtà può significare un primo passo avanti verso l’omofobia, una malattia che, come si sa, ti fa perdere la visione di un fatto che non può più essere nascosto o semplicemente ignorato. Un disturbo comportamentale che ti può portare ad una violenza, non solo verbale, ma anche fisica verso gli omosessuali, a un livello proporzionale alla tua scarsezza di argomenti validi o fatti per sostenere il contrario.
Lesbica, gay, bisex, trans, non importa la cultura, il cuore non conosce cultura.
Siccome l’abito non fa il monaco, così il rosa non fa il gay.
Meno male che gli ebrei conservatori israeliani si sono finalmente accorti che gli omosessuali esistono in tutte le razze e in tutti i tipi di società. Evidentemente lo hanno sempre saputo, ma erano sempre stati poco disposti ad ammetterlo per vergogna, pudore o chissà quale motivo.