Pasquale Maisto – Figli e bambini
Tua madre mi disse “sono tua” in un’apertura di mani che mi lasciò morire piano, così le disegnai dentro la vita. La Tua.
Tua madre mi disse “sono tua” in un’apertura di mani che mi lasciò morire piano, così le disegnai dentro la vita. La Tua.
I figli sono il castigo divino per coloro che continuano a fornicare!
Se finisse veramente il mondo vorrei dire a mio figlio che lui è la cosa più bella che la vita mi ha regalato. Un premio? Un regalo? No non proprio, Ma una parte di me che continuerà a vivere oltre me. Lui è il mio sorriso quando non ha forza di nascere, la luce dei miei occhi quando la mia strada si fa buia. Il calore in una fredda notte solitaria, la vibrazione dell’anima quando ti senti morto, la mia bussola quando sono persa, il mio contenuto quando sono vuota. Lui l’essere più bello e grande di qualsiasi altro essere. Lui come ogni bambino vanta della capacità di saperti ripagare con un semplice sorriso ogni dolore, ogni arrabbiatura è quella capacità che purtroppo crescendo spesso perdiamo. A lui e per lui sprecherei le mie ultime parole per dirgli amore mio sei e sarai sempre l’unico uomo che conta per me.
Splende a te la stella di fuocoche ti dà il benvenuto accompagnata da brezza marina blui profumi dei peschi si fondono con la tua essenza di latte e incantoche porta a cuore e mente sogni infantili di giochi perduti eMentre i tuoi occhi specchiano i suoi, è già amore a prima vistatessuto negli sguardi segreti di chi si conosce da sempre.Oggi è festa, possa esser sempre così la tua vitadolce miele di api estive, abbondanza di raggi a te eNuvole rosate posate nel cielo come acquerello d’artistati facciano da cornice in questo mondoe l’azzurro domini la tua esistenzacolore dell’anima infinita e semplice fiocco di nascita.
Figlio mio, osserva il comando di tuo padre, non disprezzare l’insegnamento di tua madre.
Una notte il padre sentì il figlio che pregava nella sua stanza: Signore, fa che io diventi forte come il mio papà. Più tardi, quella stessa notte, il padre pregò: Dio, fa che io sia l’uomo che mio figlio si aspetta.
Da piccolo si imparano le cose essenziali della vita: impari a parlare, a camminare e ad a amare, poi i compromessi, la vecchiaia e le delusioni distruggono ciò che hai appreso.