Pasquale Maisto – Figli e bambini
Tua madre mi disse “sono tua” in un’apertura di mani che mi lasciò morire piano, così le disegnai dentro la vita. La Tua.
Tua madre mi disse “sono tua” in un’apertura di mani che mi lasciò morire piano, così le disegnai dentro la vita. La Tua.
Ancora volete miracoli? Non vi basta una nuvola, una foglia, il sorriso di un bambino?
La giovinezza è una cosa meravigliosa: che crimine, sprecarla nei bambini.
Ho visto una bimba sorridere… ho capito che il suo sorriso era più di un semplice grazie.
Non esiste limite di pazienza per provare l’emozione più grande del mondo: tre esseri umani che si amalgamano in una cosa sola, che diventano un unica entità, una famiglia. L’età, il tempo e il denaro non contano, niente può valere di più.
Per mia madre sono ancora la sua “principessa”, per la vita una “guerriera” e per chi amo un “punto fermo”, perché per me le persone importanti sono sempre al primo posto.
Entrare in una nuova dimensione del tempo, costruendo una condizione di estraneità a ciò che è stato o vorremmo accadesse, è riuscire a vivere nell’adesso. È capire che lo spazio del nostro essere è più ampio di quel disagio emotivo che spesso ci imprigiona.