Pasquale Maisto – Stati d’Animo
Il sole bussò alla porta dell’infinito e il giorno discinto, posata la veste, indossò la notte.
Il sole bussò alla porta dell’infinito e il giorno discinto, posata la veste, indossò la notte.
“Questo è il mio numero di cellulare. Non ne abusi, ma se si sente particolarmente giù mi può chiamare”.”Oh… Grazie, davvero la posso chiamare?””Solo se si sente particolarmente giù”.”Cioè, come faccio a sapere quando sono particolarmente giù?”, mimo le virgolette con le dita. “Io sono sempre particolarmente giù. Per la storia degli uomini sbagliati, intendo, e per Andrea in modo particolare, quindi come faccio a sapere quando la posso chiamare?”.
Ho visto muoversi le foglie. La sensazione che il tramonto mi uscisse dalle spalle, portandosi dietro il rosso delle mie emozioni antiche, scricchiolanti, che l’autunno fa cadere dalle vene e rimanere all’ombra di querce che mi danno memoria del coraggio e dell’arresa. Il tempo suddiviso in fasi fa pavimento ed i passanti sono sempre troppi e poco attenti a ciò che resta a terra e si calpesta. Distratti. Protesi agli astri, diventano meteore. Vanno. Di bagliore in bagliore; scemano. Ed io sfumo.
Le emozioni sono il sale della vita, ti fanno sentire viva fosse solo per un attimo, per un breve periodo, o per molti anni. Cos’è la vita senza sogni? L’ho pagato caro il mio sogno ma mi sono emozionata. Quei momenti non potranno essere cancellati ne mi potranno essere sottratti.
Stare insieme ad ogni costo, essendo due rette parallele che non si incontrano mai ed ognuna insiste a dare la colpa all’altra.
Non amo la notte silenziosa agli occhi di chi vuole ascoltare.
È vero che una delusione ti rende più forte, ma ti rende anche più freddo e distaccato.