Pasquale Maisto – Tempi Moderni
Il più grande problema della nostra epoca è la totale assenza di filosofia. Non ci poniamo più le domande. Diamo tutto per scontato.
Il più grande problema della nostra epoca è la totale assenza di filosofia. Non ci poniamo più le domande. Diamo tutto per scontato.
Natale: mangiare, bere, ruttare, pisolare, sbavare, bere, mangiare, ruttare, dormire, russare, sbavare e sborniare fino al lunedì dopo.
La burocrazia sembra una punizione per gli esseri umani.
Oggi si butta tutto, si cambia facilmente, io sono nata in un’epoca in cui non era dato scegliere.
L’antimoderno è quell’uomo che comodamente in poltrona sogna le scomodità del passato.
Noi siamo la generazione che vuole abbracciare la vita e viverla al meglio. La generazione che sa che i desideri irrealizzabili non esistono, ma solo i desideri non realizzati. Perché siamo in grado di sopportare tutto, tranne il peso delle cose annullate, parole non dette, amori non dichiarati. Vivere, correre rischi, divertirsi, essere ambiziosi, realizzare i propri sogni, credere in amori impossibili e, infine, perdersi perché non importa dove si finisce, perché sarà un ottimo posto. Perché non abbiamo bisogno di un programma per pianificare la nostra vita. Noi siamo cuore, istinto, avventura. Oggi è il giorno più importante nel nostro calendario, perché oggi è il primo giorno del resto della nostra vita. Una vita senza rimpianti.
Il ventennio breve. Un’epoca cominciata agli inizi degli anni Novanta, che aveva gradualmente spopolato le province, spostato masse di giovani fiduciosi in città. L’epoca del “miracolo economico”, della Ruota della Fortuna e del Gabibbo, quando sembrava ovvio poter vendere qualsiasi cosa: un progetto politico, un paio di gambe, un pezzo di truciolato spacciandolo per massello, è adesso finita e sepolta nei cartelli “fuori tutto” e “cessata attività”.