Patrizia Luzi – Desiderio
Non penso mai a tutto ciò che abbiamo fatto, ma con un pizzico di nostalgia immagino tutto quello che avremmo potuto ancora fare.
Non penso mai a tutto ciò che abbiamo fatto, ma con un pizzico di nostalgia immagino tutto quello che avremmo potuto ancora fare.
Essere lecchina e ipocrita non fa parte del mio dna!
Non sperare troppo, non fidarti troppo, non amare troppo, perché per ogni cosa il troppo stroppia!
Io non voglio un anno pieno di cose strabilianti e fantastiche. Voglio un anno finalmente sereno. Fatto di cose piccole, semplici e concrete. Voglio un anno come ai vecchi tempi, dove alzarsi al mattino non era sentirsi come se dovessimo affrontare un’altra guerra, ma una nuova giornata. Voglio un anno con più pace, meno dolori e incazzature. Un anno più sereno e vero.
In fondo vorrei solo che chi dice di amarmi per una volta lo facesse veramente e per sempre.
Fu la mia città per prima che mi abbandonai. Oggi, le case sono, lì. Respirarne su di me l’odoroso. Qualche passo avanti e mi fermo. Chi si ricorda di me? Nessuno! Questa cosa mi fa ondolare d’ironia. Una striscia rovente sulla fronte. Una piccola promemoria di se stessa, che fa tremare nella coscienza, l’estremità di dissolvenza. Emigranti gli assomigliano alle rondine, nessuno non si dimentica della loro terra.
Si sa come sono le donne, se le desideri lo sentono subito.