Patrizia Luzi – Stati d’Animo
A volte restare da soli aiuta a riordinare le idee e a capire tante cose.
A volte restare da soli aiuta a riordinare le idee e a capire tante cose.
Urlo, come il mare in tempesta, che sbatte e si infrange sugli scogli dei miei errori e non so cosa potrei far per cambiare il passato, rimediare non si può, quello che fu resta, quello che sono, lo sarò per sempre.
Ho pensato al mio risveglio, dal mio abituale limbo, quello cercato a tutti i costi. A tutti i baci, agli sguardi, alla bocca, agli occhi. Ho sentito, a poco a poco, il mio risveglio. E non era tutto così uguale, come nel mio torpore. Quanti occhi, quante bocche, quanti sguardi. Non uno sentito, non uno provato. Era la mia anima che sognava? Era il mio cuore che accendeva il sogno? O forse solo un sogno, che le luci tanto attese dell’alba, portano via. Il mondo che urla. L’amore che vola, su foglie sospinte dal vento. Via, via.
Non serve essere ricchi per essere felici, le migliori cose nella vita sono gratis, il sorriso, un abbraccio, una carezza, e tanto amore.
La pioggia accompagna il cuore della principessa alle porte del sogno, d’animo sincero e dal sorriso sgargiante coglie l’ultimo atto del giorno calante, di cuore puro e d’animo vibrante, trova rifugio nel pensiero più brillante.
Questa è una di quelle notti strane, pensieri che si susseguono. Basta ricordi ora penso ad altro, chissà che strana sensazione un vuoto ordinato, un vuoto fatto di abitudine e di rassegnazione, un vuoto azzurro. Mi siedo in un angolo e aspetto le sfumature.
Ho il cuore grande, ma con poche stanze e pochi ospiti preferisco così. Chi ci entra non si sente soffocare, si sente comodo, si sente a casa.