Patrizia Luzi – Stati d’Animo
Quando mi lasci in sospeso sei il mio tormento, è come quando aspetti gli auguri del tuo compleanno da qualcuno in particolare e invece non arrivano!
Quando mi lasci in sospeso sei il mio tormento, è come quando aspetti gli auguri del tuo compleanno da qualcuno in particolare e invece non arrivano!
Preferisco mille volte restare senza parole per una delusione che sorridere dando una falsa illusione. Preferisco mille volte soffrire per una verità che mi ferisce che gioire come una stupida per una bugia che mi illude.
A volte si ha semplicemente bisogno di qualcuno che ci accarezzi il viso. Che ci sostenga con un sorriso lasciando che quelle lacrime cessino. A volte si ha solo bisogno di qualcuno che veramente ci sia. Perché esserci veramente non è una questione di presenza fisica, ma ci capacità di capire stati d’animo, paure e bisogno. Esserci veramente è ascoltare, comprendere e restare accanto a qualcuno anche in silenzio solo perché hai avuto la percezione che quello è uno momento buio.
Alcuni stati d’animo, vorrei avessero tempi brevi di esistenza, esattamente come la vita di una farfalla.
21 marzo. La primavera è un bivacco. Ceneri dell’inverno che volteggiano nell’aria, ossa spolpate dai compiti in classe e vecchi vestiti dimenticati nell’armadio.
È necessario fare pulizia, rimuovere dalla mente i pensieri negativi capaci di plasmare negativamente le nostre anime.
Che senso ha sopportare un dolore evitabile?Nessun senso, è la risposta ovvia.Ma a volte quel dolore, così ben miscelato alla speranza che lo stesso si trasformi in sogno o benessere, scava una nicchia nel cuore, un nido nei pensieri, si cuce alla vita, si ricama sulla pelle, si tatua sull’espressione e diventa parte di noi, si sveglia al mattino con noi.Poi a sera finge di assopirsi con noi, ma si agita tutta la notte nei sogni e nelle mani vuote, lasciando giorno dopo giorno un sapore che ci rende distratti e intristisce gli occhi che guardano sempre più lontano.Ma sradicare questo dolore non si può, sarebbe come strappare il cuore a metà, con un rumore secco di pagina antica, croccante, polverosa e fragile.Se fossi, tu, un disegno a matita, io ti giuro ti cancellerei. Lentamente e delicatamente, ma ti cancellerei.Soffierei poi sul foglio di questa vita consegnandoti al primo alito di vento e il ricordo del dolore si perderebbe con te.