Paul Eluard – Uomini & Donne
Aquilotto tremante figlio della vertigine.
Aquilotto tremante figlio della vertigine.
L’orrore quotidiano, quello che ti distrugge dentro senza sosta, la violenza delle parole, la violenza sulla mente che ti costringe a non essere te, perché in fondo, come te stessa non vai mai bene. Tanto, qualunque cosa tu faccia sei sempre in balia dei suoi cambiamenti d’umore. Ascoltare quelle parole che sembrano finestre sul mondo, ma si rivelano muri dove andare a sbattere, muri che feriscono la propria dignità, quelle parole che come coltello ti uccidono lentamente e ti domandi, cosa ci stai a fare a questo mondo. Poi arrivi tu e ti prometti di occuparti di te. Nessuno, se non tu, puoi farlo, iniziando a rispettare la tua dignità di persona. Non è facile, ma ci puoi provare.
Nonostante il mio aspetto io ho vissuto almeno dieci volte più a lungo di te. E mi chiami mocciosa del cavolo?
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.Per leggerla comunque clicca qui.
Le donne e gli elefanti non dimenticano mai un’offesa.
Sono stanco di vedere facce femminili ritoccate dal botox, tette stra-bordanti dalle scollature in concorrenza, culi in mostra, tacchi e trucchi fetish e gesti hard da donnacce, ormai non più distinguibili da quelle del mestiere. Voglio vedere donne con la loro femminilità nei gesti morbidi e gentili, nei sorrisi aggraziati, nelle movenze seducenti, ma accennate, dalle parole dolci e decise allo stesso tempo, dai pensieri originali e nuovi. Vorrei vedere donne indipendenti, non succubi dell’uomo a cui immolano la propria dignità, femmine dai cuori di ghiaccio fuso, compagne e amiche dell’uomo, libere e sincere. Vere!
Dio creò l’uomo, e trovando che esso non era abbastanza solo, gli diede una compagna perché sentisse più acutamente la solitudine.