Paul Mehis – Ricordi
Se dopo questa fottuta e meravigliosa vita, avessi la certezza che non ci fosse più nulla, la prolungherei anche nella dannazione, per avere il più possibile stretto a me il tuo ricordo.
Se dopo questa fottuta e meravigliosa vita, avessi la certezza che non ci fosse più nulla, la prolungherei anche nella dannazione, per avere il più possibile stretto a me il tuo ricordo.
Ricordi…Come una fotografia polverosa,Come memorie sbiadite,Come lacrime sul viso,Come gioie in un sorriso,Come flash nella mente,Come lampi nel cielo,Come luce negli occhi,Come fuoco d’estate,Come calore di un abbraccio,Come passioni irrefrenabili,Come squarci nel vuoto,Ricordi di una vita vissuta con Amore.
Forse sono morto e questo è l’inferno. Forse quei bei sogni che faccio sono solo ricordi.
Un oggetto può piacere anche per se stesso, per la diversità delle sensazioni gradevoli che ci suscita in una percezione armoniosa; ma ben più spesso il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell’oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d’immagini care. Nell’oggetto insomma amiamo quel che vi mettiamo di noi.
I ricordi amari sono come stracci vecchi buttati alla rinfusa in soffitta.
Ascolta il battito del mio cuoreche nel vento sussurra le paroleti penso, ti amo,mentre le onde del marecancellano i passima mai nel cuoreil ricordo di te.
Due conchiglie, due farfalle, due croci, ed io coltivo il mio conflitto di ricordi. Le vertigini che il mare della vita aiuta a cancellare, oscillano, dondolandomi di quiete. Esiste nella memoria un ricordo di dolcezza dove noi dolcemente siamo prigionieri, le braccia della mamma.