Paul Valéry – Tempi Moderni
Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.
Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.
È gente impazzita d’automobilismo che usa le strade con inciviltà spaventosa.
Nei prossimi decenni e nei prossimi secoli, gli uomini non andranno più a visitare le meraviglie della tecnica, ma dalle città aride migreranno con nostalgia verso gli ultimi luoghi in cui vivono pacificamente le creature di Dio.I Paesi che avranno salvato questi luoghi verranno benedetti ed invidiati dagli altri, perchè saranno la meta di fiumi di turisti.La Natura e i suoi liberi abitanti non sono come edifici distrutti dalla guerra: questi si possono ricostruire, ma se la Natura sarà annientata nessuno potrà farla rivivere.
Il caos spesso genera la vita, laddove l’ordine spesso genera l’abitudine.
Per chi ha sentito la morte arrivare, per chi si è salvato e ha perso chi amava, per chi sarebbe dovuto essere lì ma quella mattina aveva troppo sonno, per chi credeva che quella sarebbe stata una grande giornata, per chi crede che uccidere possa servire a qualcosa, per chi continua a dire chela guerra serva, per chi fabbrica la morte, per chi vende la morte, per chi della morte fa notizia, per chi la morte sono solo numeri, per chi la vita è sopraffare gli altri, per chi come me resta senza parole e si sente impotente. Basta morte basta odio.
Ci vediamo dopo, ma prima.
Per alcuni studiosi stiamo entrando in un nuovo medioevo, per me non ne siamo mai neanche usciti.