Paul Verlaine – Musica
I lunghi singhiozzi dei violini d’autunno feriscono il mio cuore d’un monotono languore.
I lunghi singhiozzi dei violini d’autunno feriscono il mio cuore d’un monotono languore.
Passeggio tra le strade del mio paese senza meta, alla ricerca di non sò cosa ma ho bisogno di qualcosa… cosa? Bhè intanto mi lascio trasportare dalla musica che “strapazza” il mio cuore, ormai paragonabile ad un uovo….
La musica è la voce di tutta l’umanità, di qualsiasi tempo e luogo. Alla sua presenza noi siamo uno.
È lì, in quello spazio roccioso disegnato dagli anni, che si annida un passato impossibile da condividere. Ed è quello lo spazio che i morti frequentano. O forse è fatto d’aria, come quello che abita la musica.
Egli è finora la più compiuta apparizione di talento musicale che si sia avuta.
Ognuno ha un Dio a cui rivolgersi e pregare; io ho la musica.
Si suona come si vive; meglio: si suona come si è vissuto.