Paulo Coelho – Libri
È il dubbio che fa avanzare l’uomo nel suo cammino.
È il dubbio che fa avanzare l’uomo nel suo cammino.
“Penso abbia a che fare con l’inevitabilità della loro unione. Niente può separarli: né l’egoismo di lei, né la cattiverie, e alla fine la morte…” Valutava le mie parole con espressione pensierosa. Dopo qualche istante sfoderò un sorriso ironico. “Continuo a pensare che sarebbe una storia migliore se uno dei due avesse almeno un pregio.””Forse il punto è proprio questo”, replicai “l’unico pregio che hanno è il loro amore.””Spero che tu non sia tanto temeraria da innamorarti di una persona così… malevola.””Ormai è tardi per decidere di chi innamorarmi. E nonostante le raccomandazioni, mi sembra di essermela cavata piuttosto bene.”Ridacchiò. “Sono lieto ce tu ne sia convinta.”
Leggere è un modo di volare senz’ali.
Possibile che quel lui, nel quale un esibito sarcasmo nasconde in realtà un’incurabile malinconia, e quella lei così generosa e appassionata non potessero più incontrarsi, quasi come se l’autore avesse voluto prendersi gioco di loro e godere della loro infelicità?
Per molti anni, mi domandai se quell’uomo fosse esistito veramente, o se si fosse trattato dell’apparizione di un angelo che Dio mi aveva inviato per rivelarmi le lezioni segrete dell’esistenza. Alla fine, arrivai alla conclusione che era davvero un uomo. Un uomo che mi aveva amato, foss’anche per un solo pomeriggio, e che in quelle ore mi aveva offerto tutto ciò che aveva serbato fino ad allora – le sue lotte, le sue estati, le sue difficoltà e i suoi sogni. Anch’io gli avevo dato ogni fibra di me stessa: ero stata la sua compagna, la sua sposa, la sua amante. Per qualche ora, avevo potuto sperimentare l’amore di una vita intera.
Caddi in uno dei miei patetici periodi di chiusura.Spesso, con gli esseri umani, buoni e cattivi, i miei sensi semplicemente si staccano, si stancano: lascio perdere.Sono educato.Faccio segno di si.Fingo di capire, perché non voglio ferire nessuno.Questa è la debolezza che mi ha procurato più guai. Cercando di essere gentile con gli altri spesso mi ritrovo con l’anima a fettucce, ridotta ad una specie di piatto di tagliatelle spirituali.Non importa…Il mio cervello si chiude.Ascolto.Rispondo.E sono troppo ottusi per rendersi conto che io non ci sono…
Sono colpevole solo di una cosa, di non essere stato felice.