Paulo Coelho – Libri
Quegli indumenti sembravano possedere una sorta di magia: qualora se ne fosse liberata, magari avrebbe potuto smarrire tutte le cose belle vissute quando li indossava.
Quegli indumenti sembravano possedere una sorta di magia: qualora se ne fosse liberata, magari avrebbe potuto smarrire tutte le cose belle vissute quando li indossava.
Il guerriero della luce conosce una vecchia espressione popolare che dice: “Se il pentimento uccidesse…” E sa che il pentimento uccide davvero: corrode lentamente l’anima di chi ha fatto qualcosa di sbagliato, e conduce all’autodistruzione. Il guerriero non vuole morire in questa maniera. Quando agisce con perversità o cattiveria, poiché anch’egli è un uomo pieno di difetti, non si vergogna di chiedere perdono. Se gli è ancora possibile, concentra ogni suo sforzo per riparare al male che ha fatto. Se colui che ha colpito è morto, fa del bene a un estraneo, e offre questa buona intenzione all’anima di colui che ha ferito. Un guerriero della luce non si pente, perché il pentimento uccide. Egli si umilia, e rimedia al male che ha causato.(da “Manuale del guerriero della luce”)
Ma mi ero reso conto che coloro che si dicevano maestri e detentori dei segreti della vita, che affermavano di conoscere le tecniche che avrebbero potuto dare a qualsiasi uomo la capacità di ottenere ciò che voleva, avevano ormai smarrito il legame con gli insegnamenti antichi. Percorrere il cammino di santiago, entrare in contatto con gente comune, scoprire che l’universo parla un linguaggio individuale – un linguaggio fatto di “segni” e di segnali – e che per capirlo basta guardare con la mente sgombra da retaggi e pregiudizi ciò che accade intorno a noi… tutto ciò mi ha fatto dubitare che l’occultismo fosse davvero la sola porta che consentisse di accedere a quei misteri. È molto importante prestare attenzione. Le lezioni arrivano sempre quando sei pronto. Se sarai attento ai segnali, apprenderai tutto ciò che ti è necessario per il prossimo passo.
Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi.E qualcuno – un padre, un amore, qualcuno – capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume- immaginarlo, inventarlo – e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio.Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita.E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare.Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano.Basterebbe la fantasia di qualcuno – un padre, un amore, qualcuno.Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare.Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.
In un libro di Jane Austen, Prudie sarebbe stata la ragazza corteggiata per la dote.
Mio padre, signore, vedeva in quest’azione un miracolo. Mio padre credeva ad un benefattore uscito per noi dalla tomba. Oh qual commovente sentimento, signore, era questo… e mentre io stesso non ci credevo, ero ben lontano dal voler distruggere questa fede nel suo nobile cuore! Così quante volte ci pensava, pronunciando a bassa voce un nome, nome di un amico molto caro, il nome di una amico perduto! E quando fu vicino a morte, quando l’approssimarsi dell’eternità ebbe dato al suo spirito qualche cosa della chiaroveggenza della tomba, questo pensiero, che fino ad allora non era che un dubbio, divenne convinzione, e le ultime parole che pronunziò morendo furono queste: “Massimiliano, egli era Edmondo Dantes!”
Scrittore è colui che è spettatore in questa vita.