Vera Santoro – Paura & Coraggio
Chi è stato marchiato dalla vita, ha paura anche del calore della fiamma di un cerino.
Chi è stato marchiato dalla vita, ha paura anche del calore della fiamma di un cerino.
Se la vita ti ha spaventato poi finisce che hai paura anche delle ombre.
La libertà è evadere dai muri delle proprie paure.
Cedere alla paura significa rinunciare alla libertà e a tutto il resto, quindi già dire di avere paura significa far loro piacere. E quindi non lo dirò.
Non aspettare che le cose accadano, trova tu la forza e sopratutto il coraggio per farle accadere. La vita è solo una, non sprecarla aspettando… trascorrila, agendo.
Per mollare basta nascere “codardi”. Per proseguire anche con un filo di fiato si deve nascere “coraggiosi”.
Capita che nella vita ci siano momenti in cui vorremo non essere mai nati, altri che non vorremo più esserci.Nella maggior parte dei casi, invece, abbiamo tanta paura di perderla e ci aggrappiamo ad ogni speranza, anche la più assurda per poter credere di aver ancora tanto da vivere… Questo accade sopratutto nella malattia del corpo.Invece quando è l’anima ad essere malata e sofferente l’opzione cambia, e vorremo non esserci più. Allora mi chiedo è più forte l’anima o il corpo? Ci vuole più coraggio a vivere o a morire?
Per quanto possiamo sforzarci di nasconderlo, ciascuno di noi ha dentro di sé le proprie paure e i propri demoni.
Il passato sta alle spalle, se ti volti lo vedi, ma davanti a te c’è l’oggi e all’orizzonte il domani. Non voltarti e avanza.
A volte bisogna lasciar perdere e, credetemi, ci vuole più coraggio.
La peggior paura è non avere il coraggio di tentare.
Ho sempre paura di essere tanto felice, perché temo che poi questa felicità si trasformi, prima o poi, in tanto dolore.
Il cambiamento di uno stato è sempre frutto di un divenire. Siamo gli schiavi del presente: sta a noi trovare il coraggio di protendere verso la libertà.
Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente, e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda.
La sofferenza e la paura sono le prime imputate ad occasionare interferenze non riuscite e ritardi. La paura distrugge ogni cosa, ogni sentimento, mentre l’angoscia blocca, paralizza ogni situazione, quindi, spero in un buon lavoro che ognuno di noi possa fare su se stesso, per far sì che ogni situazione che la vita ci mette davanti non resti legata agli ostacoli, ma che prenda il volo e superi le difficoltà una ad una, senza i condizionamenti che noi stessi stiamo creando.
Era coraggiosa. Di quel coraggio che non teme di mostrarsi debole, che non teme di cadere in ginocchio perché tanto si rialza pure con i lividi. Quel coraggio di chi sa di dover bastare a se stessa, di doversi confortare e abbracciare quando ce n’è bisogno. Lo stesso coraggio di chi non sa difendere se stesso, ma morirebbe per difendere un altro essere umano che subisce un’ingiustizia. Il coraggio di chi ha perso tutto, ed è comunque sopravvissuto. Il coraggio di chi ha paura. Di non avere difese davanti alla dolcezza, alla tenerezza che può sgretolare ogni muro così faticosamente eretto. Paura di ricevere ciò di cui più ha bisogno.
Ci sono persone che hanno paura delle difficoltà, vorrebbero vivere una vita liscia e che tutto fosse semplice, ma non si rendono conto che sono le difficoltà a far emergere il vero io, poiché è proprio nel modo in cui si affrontano e si vivono le croci che ognuno conosce realmente se stesso.