Percy Bysshe Shelley – Lavoro
Non c’è vera ricchezza all’infuori dell’umano lavoro.
Non c’è vera ricchezza all’infuori dell’umano lavoro.
Ho incontrato un uomo che puliva il parco dai rifiuti gettati per terra dalla gente. Non guadagnava niente. Lavorava.
Retribuita mortificazione quotidiana conseguente a prestazioni fisiche ed intellettive monotone e ripetitive, studiate, sembrerebbe, con il preciso scopo di limitare e ridurre la creatività e le doti dell’essere umano e per indurlo a credere, grazie alle ombre della crisi economica, d’essere fortunato.
Se non puoi aiutare, disturba. L’importante è partecipare.
Non si può correre il rischio che i giovani si scoraggino. Non possiamo rischiare che non vedano la possibilità di realizzarsi, avere un’occupazione e una vita degna nel loro, nel nostro Paese.
Il termine stesso di ricerca prova che il ricercatore si considera lui stesso separato dall’oggetto della sua ricerca… Finché questa dualità persiste, la ricerca deve essere continuata fino al momento in cui l’individualità non sia sparita e che il Sé sia stato realizzato come Essere eterno, e che contenga ricercatore e ricerca.
Il miglior antidoto al matrimonio è il lavoro.