Pierangelo Bertoli – Società
Non amo trincerarmi in un sorriso, detesto chi non vince e chi non perde, non credo nelle sacre istituzioni di gente che ha il potere e se ne serve.
Non amo trincerarmi in un sorriso, detesto chi non vince e chi non perde, non credo nelle sacre istituzioni di gente che ha il potere e se ne serve.
Spesso le leggi sono come le ragnatele: gli insetti piccoli restano catturati; quelli grandi le rompono.
Prova a fare quel gioco di scoperta del corpo, fallo con un rasoio, uno di quelli mono che tutti fanno diventare pluri, prova a raderti al buio, raschiare, poi toccati il viso, sentirai che è liscio, sei riuscito a raderti al buio, ti conosci, per qualche minuto hai trasformato in gioco ed esperienza il fatto che ti hanno staccato la luce.
La classe politica italiana può stare tranquilla: finché non verrà tolto il calcio alla domenica, non ci sarà alcuna rivoluzione.
Nelle fiabe non si insegna ai bambini che esistono i draghi, quello lo sanno già… Si insegna ai bambini che i draghi si possono sconfiggere. Ed è quello che fanno scrittori come Saviano. Non dicono che la mafia c’è, ma dicono che la mafia può essere sconfitta.
Nelle istituzioni chiedi perché le cose funzionino in questo modo e ti rispondono che la mentalità sia così. Ma da dove arriva questa mentalità, c’è qualcuno che la impone? Ci si può parlare?
Il mondo chiede aiuto ogni qualvolta qualcuno soffre, piange di fronte all’indifferenza dei popoli e muore lentamente dentro quando un suo figlio perde la vita.