Platone – Felicità
Il più felice, allora, è colui che non ha malvagità nell’anima, dal momento che questo si è rivelato essere il più grande dei mali.
Il più felice, allora, è colui che non ha malvagità nell’anima, dal momento che questo si è rivelato essere il più grande dei mali.
Il commettere ingiustizia dovrebbe essere peggiore che subirla, per il fatto di essergli superiore in male.
Da tempo dunque è connaturato negli uomini l’amore degli uni per gli altri che si fa conciliatore dell’antica natura e che tenta di fare un essere solo da due e di curare la natura umana.
Per vivere felici occorre cercare di cambiare se stessi… non cercare di cambiare gli altri.
Almeno un giorno corri il rischio di vivere senza regole, e prova ad essere felice.
Qualcuno pensa che si possa essere felici, cercando a tutti i costi di sentirsi superiori agli altri, non è così. Sono invece le persone semplici, umili, quelle che riescono ad essere felici, e senza pretenderlo, nella loro semplicità, coinvolgono anche gli altri.
La felicità a volte mette paura. La paura di poterla perdere.