Alexandre Cuissardes – Politica
Molti politici avranno partecipato al funerale di Andreotti per essere certi che oltre ad essere morto venisse anche sepolto (con i suoi segreti), e rimarranno intorno alla tomba per più di tre giorni. Non si sa mai.
Molti politici avranno partecipato al funerale di Andreotti per essere certi che oltre ad essere morto venisse anche sepolto (con i suoi segreti), e rimarranno intorno alla tomba per più di tre giorni. Non si sa mai.
Chi non ha a che fare con la giustizia ne esalta il ruolo, invoca le manette, le condanne. Chi ha a che fare con la giustizia invoca la vera giustizia.
I veri forti del paese, gli intoccabili, sono quelli che non hanno bisogno del voto per restare al loro posto.
I politici dichiarano spesso di prendersi le responsabilità, mai le colpe.
Quanti politici gravitano sulle nostre spalle; gravidi di promesse sterili!
Governare non è poi così difficile; basta dare ascolto al popolo e poi fare l’esatto contrario.
Questi giorni sono rimasto ad osservare. Avrei preferito non farlo. L’unica cosa che sono riuscito a vedere è il niente che avanza inesorabile inghiottendo al suo interno tutto ciò che incontra lungo la via. Il niente che assorbe l’intelligenza, la speranza, il senso di comunità. Presidenti della Repubblica che sono stati riconfermati come ultima spiaggia per poter risollevare il paese dalle macerie che loro stessi hanno contribuito a generare. Comici che si spacciano per politici e che chiamano le masse alla “marcia su roma” per poi (dopo aver visto che erano 4 gatti come da lui stesso pronosticato) non presentarsi. Casi umani disperati, che tentano di uccidere altri esseri umani, essere giustificati ed essere presi ad esempio come risultato della mala-politica. Il niente culturale, politico, sociale e morale determinato dal qualunquismo e dai benpensanti dell’informazione che sempre più è diventata formazione. L’occupazione della rete da parte di chi crede che internet sia “cosa” loro con la sistematica denigrazione dell’opinione altrui. Eppure credo e voglio credere che anche in questa notte vedremo spuntare la luna dal monte che ci rischiarerà il cammino.
Nella prima repubblica i politici predicavano sempre bene ma razzolavano spesso assai male, adesso non sanno neppure più predicare bene, sanno soltanto razzolare male.
Io sono fiducioso! Il male non può vincere sempre, devo dire che il tempo di un ravvedimento nazionale è arrivato; azzarderei a dire: anche troppo in ritardo. Ancora un poco e saremmo decisamente caduti nel baratro! La speranza, è la prima veste della resurrezione!
Per entrare in politica, farsi notare, si è disposti anche a sparare qualche cazzata, poi pur di restarci si arriva anche a sparare solo cazzate.
Per uno stato incapace la strada più semplice è sempre quella di colpire il più debole.
L’Italia è il paese delle “etichette”, quelle che ci mettono sopra se solo osiamo non essere “in linea” col pensiero comune o col “partito”, e tradotto significa: quando diciamo sempre ciò che pensiamo.
Anche oggi vogliono ubriacarci di parole ma ormai siamo già in cirrosi epatica.
Quando ho iniziato ad esercitarmi alla guida automobilistica, lo facevo con una Fiat topolino d’epoca. Questa vettura era equipaggiata con tre ruote originali, mentre la quarta ruota era di una Fiat 1100. In questo vedo un’analogia con il governo del premier Letta.
Speriamo che gli sgravi fiscali sull’uno per mille per finanziare i partiti non siano superiori a quelli per la ricerca sul cancro, sarebbe assurdo finanziare per convenienza chi ci porta alla morte invece che chi cerca di evitarcela.
La legge è uguale per tutti i politici!
Votare è un diritto, e un dovere civico. Sempre più italiani non si recano più alle urne. Così come gli elettori esprimono la loro volontà con il voto, anche gli astensionisti fanno la stessa cosa. Non credono, non si fidano dei candidati alle elezioni. Questa forma di protesta non può passare sottobanco, è una chiara espressione di volontà e come tale dovrà essere presa in seria considerazione.