Quino (Joaquín Salvador Lavado) – Società
Pare che se uno non si affretta a cambiare il mondo, poi è il mondo che cambia lui!
Pare che se uno non si affretta a cambiare il mondo, poi è il mondo che cambia lui!
L’ordine morale dovrebbe essere governato dalla coscienza di sé e non dall’ordine prestabilito da una società di dubbia moralità.
La legge è uguale per tutti…Sì, per i poveri e gli impotenti.
Quello che più m’importuna sono le ineluttabili distinzioni sociali. So benissimo quanto è necessaria la differenza di classe, e quanti vantaggi ne ritraggo io stesso: ma vorrei che non venisse a sbarrarmi la strada proprio quando potrei godere quaggiù un po’ di gioia, un’illusione di felicità.
Attenti all’oro blu, scatenerà trecento guerre.
Ormai i delinquenti sono diventati “i soliti furbi” e le vittime “i soliti fessi”. Questo perché la giustizia è ormai “la solita ingiustizia”.
La mia vita si trova in bilico tra bene e male. Il bene: l’anarchia che cerca di liberare le persone da un governo dittatoriale. Il male: la società. Brama: potere e ricchezza fregandosene del popolo che muore non solo dentro, ma anche fuori. Il governo ha steso un velo sulla mente delle persone facendole credere che il bene è il male, e il male è il bene. Il problema adesso è questo. Se qualcuno mi chiedesse che parte appoggio dovrei rispondere: “il bene che secondo i vostri occhi è il male”?