Rabindranath Tagore – Vita
Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto, come un flauto di canna che il Signore riempie di musica?
Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto, come un flauto di canna che il Signore riempie di musica?
Non guardare il nulla, apri il cielo con lo sguardo e vivrai!
Vivi, vivi ragazzo fino a che il tuo momento non passerà. Poichè non durerà in eterno.
Non serve guardare oltre per vedere vita. La vita è dentro ognuno di noi.
Andare alla ricerca di una legge basilare è una sciocchezza e ancor più lo è reperirla. Un povero spirito decide che l’intero corso della storia umana può essere spiegato in termini di insidiose rotazioni di segni zodiacali o di lotta tra pance piene e pance vuote; assume un puntiglioso filisteo nel ruolo di collaboratore di Clio, e dà inizio ad un’attività commerciale all’ingrosso di epoche e di masse; e allora guai al privato individuum, con la sua povera doppia u, con i suoi disperati “ehi voi” nel folto delle ragioni economiche. Per fortuna, tali leggi non esistono: un mal di denti farà perdere una battaglia, una pioggerella abolirà un’insurrezione. Tutto sguscia via, tutto dipende dal caso, e del tutto vani sono stati gli sforzi in contrario di quell’acido borghese in pantaloni vittoriani a quadri, autore di Das Kapital, frutto dell’emicrania e dell’insonnia.
Sai qual è un errore che si fa sempre? Quello di credere che la vita sia immutabile, che una volta preso un binario lo si debba percorrere fino in fondo. Il destino invece ha molta più fantasia di noi. Proprio quando credi di trovarti in una situazione senza via di scampo, quando raggiungi il picco di disperazione massima, con la velocità di una raffica di vento tutto cambia, si stravolge, e da un momento all’altro ti trovi a vivere una nuova vita.
Chi non ha voglia di leggere, non ha voglia nanche di ascoltare.Chi non ha voglia di scrivere, non ha voglia neanche di parlare.