Raffaele Caponetto – Angelo
In gioventù ho talmente stressato il mio angelo custode che, ancora adesso, non si è ripreso dalle fatiche a cui l’ho sottoposto. Proprio ora avrei bisogno del suo aiuto.
In gioventù ho talmente stressato il mio angelo custode che, ancora adesso, non si è ripreso dalle fatiche a cui l’ho sottoposto. Proprio ora avrei bisogno del suo aiuto.
Mi consigli il tramonto ed io vedo l’alba, cammina in terra e scelgo la sabbia, non voglio ascoltarti e già lo sapevi, per questo mi consigli sbagliato per farmi star in piedi.
Gli angeli ci passano accanto, ma noi facciamo fatica a riconoscerli. A volte hanno i volti scuri e trafiggono il nostro sguardo con i loro occhi, ma noi non lo vediamo. Altre volte ci rendono un sorriso che ci illumina il viso, altre volte la tristezza e le lacrime di un dolore. D’inverno come d’estate mangiano e bevono in nostra compagnia, raccontano l’allegria e ci vestono d’amore, pian piano si allontanano gridando i loro nomi che avvolti in un cielo scompaiono tra le nuvole.
Sei forse un angelo che mi è stato mandato dal cielo? Sei forse il vento che ha soffiato il mio cuore facendolo andare fino l’infinito? Sei forse la gelida pioggia dove mi bagnavo? Sei forse il tuono che sentivo mentre cantavo? Allora dimmi chi sei.
Io credo negli angeli e penso che saremo come loro. Può essere ingenuo, ma li…
Chi si orienta verso il futuro, spesso insegue una chimera e si dimentica di vivere il presente. Ma senza di loro non ci sarebbe progresso.
Una volta provato quel tocco lo porti nel cuore per la vita.