Raffaele Caponetto – Felicità
La felicità è legata ad un sottilissimo filo argentato, spartiacque tra una vita piena, dorata, appagante ed il baratro della noia e della tristezza.
La felicità è legata ad un sottilissimo filo argentato, spartiacque tra una vita piena, dorata, appagante ed il baratro della noia e della tristezza.
Non è mai troppo tardi per essere felici, non è mai troppo tardi per cambiare direzione verso mete migliori, non è mai troppo tardi per capire che ciò che stiamo vivendo non è ciò che vogliamo.
Soddisfazione? Desiderio? Amore? Si presentano quando meno te lo aspetti, ma quando ne hai bisogno non li trovi mai.
La felicita è un attimo di vita che prima o poi vola via.
La felicità è ogni qualvolta non sentiamo l’esigenza di chiederci se siamo felici.
“Un giorno, io, la vidi la felicità. Stavo quasi per prenderla. Ma è scappata.” “Anche a me è capitato. Via! Come un lampo se ne è andata.” “La felicità, bella davvero! Pure io l’ho sfiorata.” La felicità è inafferrabile, perché la felicità non è là fuori, ma è dentro di noi. Felicità è stare in pace con se stessi.
Ulula il vento ed infuria la tempesta. In questa situazione, nel recente passato, chi era al timone della malconcia navicella Italia, per salvare il salvabile, ha adottato delle misure cautelative alquanto opinabili. Piccole imprese, artigiani, ceto medio e la larga base dei lavoratori sono stati colpiti pesantemente dalla mannaia salva Italia. I grandi patrimoni sono stati “sapientemente” risparmiati e protetti. Le banche sono state “generosamente” aiutate. Questa strategia, darsi la zappa sui piedi, ha ovviamente prodotto i suoi frutti avvelenati e funesti. Adesso, che siamo chiamati ad esprimere il nostro voto alle urne, il responso dovrebbe essere univoco. Un passo falso e potremmo trovarci alla mercè della potente nazione tedesca.