Raffaele Caponetto – Stati d’Animo
Pesano come macigni, le parole che non furono mai dette.
Pesano come macigni, le parole che non furono mai dette.
E quando mi sentirò solo, ammirerò la Luna che rifletterà i tuoi occhioni sorridenti quasi neri, ma se non saranno sorridenti avrai la sensazione di un calcione nel sedere e indovina da dove arriverà?
Sono fatta così, i piedi per terra e la testa sempre un po’ per aria, distratta, persa dietro ad un sogno. Vivo di emozioni. I pensieri io li respiro, a pieni polmoni. A volte aprono una breccia nel mio essere e allora li lascio scorrere. Voglio che vivano, che mi raccontino, voglio sentire il loro cuore che batte. Perché un pensiero è la creatura di un’anima e quando mi penetra sottopelle una scheggia di quell’anima mi appartiene.
Un raggio di luce che irrompe nel buio più profondo per lasciare i sogni incompleti; un pensiero che mi assale improvviso, martellante e persistente; un’ombra del passato, che precede i miei passi. Nella luce cercherò la speranza, dal ricordo trarrò insegnamenti e farò di quell’ombra la mia compagna di viaggio.
Io, la mia mente ed il cuore non andiamo proprio del tutto d’accordo: “io” sono quello che sta li nel mezzo a dividerli; uno pretende di passare sempre prima dell’altra: la mente è decisamente ferma sui suoi punti di vista, si crede la custode dei cancelli del cuore, mentre quest’ultimo sostiene invece di essere libero e in grado di volare dove vuole anche senz’ali.
Nessuno è perfetto, soprattutto io. Troppo orgogliosa, troppo diffidente, ma fottutamente vera. Chiamami folle, matta o pazza, ma credimi, la mia imperfezione mi rende unica.
Meglio perdersi una notte di sonno che un’esperienza.