Raffaella Frese – Paura & Coraggio
Ho amato, ho lottato, ho sperato, ho perso. Ma sono ancora in piedi e continuo a salire le scale della vita. Mentre fiere difendo ciò che sono e le persone che amo! Sempre e comunque.
Ho amato, ho lottato, ho sperato, ho perso. Ma sono ancora in piedi e continuo a salire le scale della vita. Mentre fiere difendo ciò che sono e le persone che amo! Sempre e comunque.
Ci sono così tante forme di coraggio in questo mondo. A volte essere coraggiosi significa dare la vita per qualcosa di più grande di te, o per un’altra persona. A volte significa rinunciare a tutto quello che conosci, a tutte le persone che ami, per un bene più grande. Ma questa volta non è così. A volte non si tratta che di sopportare il dolore a denti stretti e sforzarsi, giorno dopo giorno, di costruire un lento cammino verso una vita migliore. Questo è il tipo di coraggio di cui ho bisogno adesso.
Cos’è la paura e cos’è il coraggio, se non altro che sentimenti contrapposti del nostro cuore… sono certamente opposti ma congruenti, volendo in un unico punto… l’amore…Si perché da un Amore si può avere paura, credo la paura più grande mai provata, più grande di certo della morte…e da un Amore si può avere il coraggio di andare incontro a una morte purché l’amore provato, viva in eterno oltre, che nell’aree dello spazio, nel cuore, nell’anima della gente o meglio della persona a cui si è ceduto l’amore.
Ci sono momenti che forse non dimenticherai mai. Associati a luoghi, cose e persone. Ci sono persone “importanti” che anche se volate via troppo in fretta, “lontane dagli occhi” rimarranno presenti sempre nelle tua vita. Custodite nel tuo cuore. E anche se in qualche modo, sei riuscito ad accettare che non ci sono più, il dolore e la mancanza ti toglieranno sempre il respiro, lasciandoti un vuoto. Un vuoto incolmabile dentro. Ma sai che ti basta guardare in cielo, vedere splendere una stella, per essere di nuovo avvolto dal loro calore. E sai; che quel “mi Manchi” appena sussurrato allevierà anche se di poco l’insostenibile macigno che tristemente si è posato sul tuo cuore.
Vatti a impiccare, rognoso cagnaccio!Alla forca, figliaccio di puttana,con questo tuo sbraitare da villano!Scommetto che paura d’affogarece n’hai assai più tu, che tutti noi.
In giro c’è una brutta malattia chiamata invidia, sono contagiati tutti quelli che, “come la volpe” non riescono ad arrivare all’uva e dicono che è acerba!
È l’ignoto che temiamo, quando guardiamo la morte e il buio… nient’altro…