Ralph Waldo Emerson – Lavoro
Noi facciamo quello che dobbiamo, ma gli diamo dei nomi altisonanti.
Noi facciamo quello che dobbiamo, ma gli diamo dei nomi altisonanti.
Lavoro, quanto odio il lavoro, anche quando lavorano gli altri.
I dirigenti, i sicofanti, i lacchè, cambiano posto, partito, azienda, giornale, televisione, ma non cambiano mai la testa, restano sempre asserviti al potere.
Per ognuno che percepisce un reddito che non produce c’è chi produce un reddito che non percepisce.
Un affare in cui si guadagna soltanto del denaro non è un affare.
Potrei raccontare tutti gli stadi di povertà che ho provato…perché essere povero è un termine troppo generico e restrittivo per descrivere questa situazione umana,si è poveri quando si và a scegliere un vestito e si sceglie quello meno costoso piuttosto quello che più piace;si è poveri quando si và al supermercato con i centesimi contati per acquistare il pranzo e la cena;si è poveri quando invece di mangiare primo, secondo verdura e frutta, ci si accontenta prima del primo e secondo poi solo del primo;si è poveri quando si è costretti a scegliere se mangiare a pranzo o a cena;si è poveri quando un giorno ti svegli e ti hanno tagliato prima l’adsl, poi il gas, poi l’acqua ed infine la luce.A quel punto non sei più solo povero, sei indigente e non se ne è andata solo la luce elettrica,no se ne è andata la luce della speranza e tutto è diventato scuro.
È bello avere un lavoro. Ma come la mettiamo se hai un lavhorror?