Ralph Waldo Emerson – Tempi Moderni
Essere grande significa essere incompreso.
Essere grande significa essere incompreso.
Siamo gli effetti collaterali del sesso, infermi, affetti da un piaga che chiamano: “indifferenza”.
La giovinezza, una novità. Nessuno ne parlava vent’anni fa.
Ci sono più persone in farmacia che al bar. Stiamo messi molto peggio di come si pensa.
Nel nostro tempo la sventura consiste nell’analfabetismo economico, così come l’incapacità di leggere la semplice stampa era la sventura dei secoli precedenti.
Sono dell’idea che né il cinema né gli accadimenti della vita, lascino la gente indifferente. Ma entrambe le cose possono influenzare positivamente o negativamente.
Per favore smettiamola. Smettiamola di prenderci tutti in giro con Facebook, Whatsapp e stronzate varie. Smettiamola di pensare che un “mi piace” sia più importante di un “ti voglio bene”, che un messaggio “chilometrico” sia più emozionante di una lettera scritta a mano, con indirizzo, città e francobollo. Abbiate le palle di andare di andare dalla persona che vi piace, dall’amico con cui avete discusso, dal genitore deluso, e parlate. Cazzo, parlate. La bocca, gli occhi, le mani non servono per digitare o guardare uno schermo, servono per baciare, guardare, toccare. Basta volerlo. E smettiamola di prendere sempre la strada più semplice con un messaggio, un cuore in bacheca e cavolate varie. Smettiamola. Apriamo gli occhi e allontaniamoci dalla monotonia e dalla banalità. Guardiamole le persone. Negli occhi.