Ray Bradbury – Libri
Ma ciò che più mi affascinava erano i libri. Non solo riempivano gli scaffali, ma traboccavano perfino dalla vasca da bagno che intravedevo da una porta socchiusa.
Ma ciò che più mi affascinava erano i libri. Non solo riempivano gli scaffali, ma traboccavano perfino dalla vasca da bagno che intravedevo da una porta socchiusa.
Mare. Non ha fondo. Immagine dell’infinito. Fa venire grandi pensieri. In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale. Quando lo si guarda, dire sempre: “quanta acqua!”.
Perciò mi sembra che si debba coltivare l’arte del regalare anche alle cose belle che ci sono vicine e abituali, l’amore e la venerazione che riserviamo a quelle lontane e remote.
Ti vogliamo tutti bene, Fortunata. E ti vogliamo bene perché sei una gabbiana, una bella gabbiana. Non ti abbiamo contradetto quando ti abbiamo sentito stridere che eri un gatto, perché ci lusinga che tu voglia essere come noi, ma sei diversa e ci piace che tu sia diversa. Non abbiamo potuto aiutare tua madre, ma te sì. Ti abbiamo protetta fin da quando sei uscita dall’uovo. Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. Ti vogliamo gabbiana. Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo i tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare e ad amare un essere diverso. È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo. Sei una gabbiana e devi seguire il tuo destino di gabbiana. Devi volare. Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perché sarà l’affetto tra esseri completamente diversi.
Libri… quante volte, con amore e dedizione, o con disinvoltura e distrazione, vi ho letti, tutti di un fiato o molto lentamente… pur sapendo, inconsciamente, che eravate più voi a leggere me.
Le piacerebbe che lui la prendesse fra le braccia. Cosi, senza dire niente, solo un attimo. Riposarsi per qualche secondo, cercare un punto di appoggio.
Mi dispiace di essere stato così chiuso e riluttante a condividere il mio passato, e averti costretta a tanto.Ma anche se sono cose accadute così tanto tempo fa, preferisco non parlarne.
Mare. Non ha fondo. Immagine dell’infinito. Fa venire grandi pensieri. In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale. Quando lo si guarda, dire sempre: “quanta acqua!”.
Perciò mi sembra che si debba coltivare l’arte del regalare anche alle cose belle che ci sono vicine e abituali, l’amore e la venerazione che riserviamo a quelle lontane e remote.
Ti vogliamo tutti bene, Fortunata. E ti vogliamo bene perché sei una gabbiana, una bella gabbiana. Non ti abbiamo contradetto quando ti abbiamo sentito stridere che eri un gatto, perché ci lusinga che tu voglia essere come noi, ma sei diversa e ci piace che tu sia diversa. Non abbiamo potuto aiutare tua madre, ma te sì. Ti abbiamo protetta fin da quando sei uscita dall’uovo. Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. Ti vogliamo gabbiana. Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo i tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare e ad amare un essere diverso. È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo. Sei una gabbiana e devi seguire il tuo destino di gabbiana. Devi volare. Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perché sarà l’affetto tra esseri completamente diversi.
Libri… quante volte, con amore e dedizione, o con disinvoltura e distrazione, vi ho letti, tutti di un fiato o molto lentamente… pur sapendo, inconsciamente, che eravate più voi a leggere me.
Le piacerebbe che lui la prendesse fra le braccia. Cosi, senza dire niente, solo un attimo. Riposarsi per qualche secondo, cercare un punto di appoggio.
Mi dispiace di essere stato così chiuso e riluttante a condividere il mio passato, e averti costretta a tanto.Ma anche se sono cose accadute così tanto tempo fa, preferisco non parlarne.
Mare. Non ha fondo. Immagine dell’infinito. Fa venire grandi pensieri. In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale. Quando lo si guarda, dire sempre: “quanta acqua!”.
Perciò mi sembra che si debba coltivare l’arte del regalare anche alle cose belle che ci sono vicine e abituali, l’amore e la venerazione che riserviamo a quelle lontane e remote.
Ti vogliamo tutti bene, Fortunata. E ti vogliamo bene perché sei una gabbiana, una bella gabbiana. Non ti abbiamo contradetto quando ti abbiamo sentito stridere che eri un gatto, perché ci lusinga che tu voglia essere come noi, ma sei diversa e ci piace che tu sia diversa. Non abbiamo potuto aiutare tua madre, ma te sì. Ti abbiamo protetta fin da quando sei uscita dall’uovo. Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. Ti vogliamo gabbiana. Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo i tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare e ad amare un essere diverso. È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo. Sei una gabbiana e devi seguire il tuo destino di gabbiana. Devi volare. Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perché sarà l’affetto tra esseri completamente diversi.
Libri… quante volte, con amore e dedizione, o con disinvoltura e distrazione, vi ho letti, tutti di un fiato o molto lentamente… pur sapendo, inconsciamente, che eravate più voi a leggere me.
Le piacerebbe che lui la prendesse fra le braccia. Cosi, senza dire niente, solo un attimo. Riposarsi per qualche secondo, cercare un punto di appoggio.
Mi dispiace di essere stato così chiuso e riluttante a condividere il mio passato, e averti costretta a tanto.Ma anche se sono cose accadute così tanto tempo fa, preferisco non parlarne.