Riccardo Stagno – Guerra & Pace
È inutile vincere quando in palio c’è un misero pezzo di carta.
È inutile vincere quando in palio c’è un misero pezzo di carta.
Ridevano. Ma la verità è che erano giovani, e i giovani hanno un’idea vecchia della guerra. Onore, bellezza, eroismo. Come il duello tra Ettore e Aiace: i due principi che prima cercano ferocemente di uccidersi e poi si scambiano doni. Io ero troppo vecchio per credere ancora in quelle cose. Quella guerra la vincemmo con un cavallo di legno, immane, riempito di soldati. La vincemmo con l’inganno, non con la lotta a viso aperto, leale, cavalleresca. E questo a loro, ai giovani, non piacque mai. Ma io ero vecchio. Ulisse era vecchio. Noi sapevamo che vecchia era la lunga guerra che stavamo combattendo, e che un giorno l’avrebbe vinta chi sarebbe stato capace di combatterla in un modo nuovo.
La pace arriverà quando gli arabi ameranno più i loro bambini di quanto odino noi.
Sono un inguaribile allergico alle ingiustizie, ma non sono nato per diventare un eroe morto. Fuori dalla bara riesco, non solo a combattere in memoria dei morti, ma addirittura e soprattutto per la vita dei vivi, tra i quali anch’io mi annovero.
Se la guerra insegna qualcosa, insegna a non capire.
Non è bello ciò che è bellico, è bello ciò che è pace!
Sia maledetto chi per primo inventò la guerra.