Carl William Brown – Ricchezza & Povertà
Un tempo si diceva che i soldi non fanno la felicità, ora nessuno riesce più a mentire così spudoratamente.
Un tempo si diceva che i soldi non fanno la felicità, ora nessuno riesce più a mentire così spudoratamente.
Le ricchezze coprono una moltitudine di dolori.
Shakespeare diceva che è povero quell’uomo che non ha pazienza, ed io sono ricchissimo, infatti non bisogna aver fretta di gustare la vendetta, in questo modo l’attesa diventa piacevolissima.
Il male più grande dell’umanità è la povertà, che deriva dall’egoismo, che deriva dalla malvagità, che deriva dalla paura, che deriva dall’ignoranza, che deriva dalla stupidità, che deriva dal caos, che deriva dalla vita. Ribelliamoci!
Dicono che dal nulla non si fa nulla, quindi i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri, ma c’è un rimedio a tutto, la realtà si può trasformare e anche distruggere, dipende molto da voi.
In genere nei periodi di crisi i poveri diventano molto abili in economia, ma i veri economisti rimangono comunque i ricchi.
La fortuna è senza dubbio la miglior alleata della stupidità.
Chi ha i soldi naviga con vento sicuro.
Voglio che nel mio regno non ci sia alcun contadino così povero da non poter avere un pollo in pentola ogni domenica.
La povertà è la matrigna del genio.
Per non dividere il patrimonio terrestre i ricchi inducono i poveri a credere che la felicità non è di questo mondo, in ciò i religiosi danno loro una mano sostanziosa.
Quaggiù la povertà è vergogna che nessun merito lava.
Alcuni filosofi denunciano la stupidità umana, i ricchi la sfruttano e la perpetrano.
Il ricco spesso non è altro che un pover’uomo con tanti soldi.
Nulla è scandaloso quanto gli stracci e nessun crimine è vergognoso quanto la povertà.
Il denaro rovina il carattere, ammesso che uno ce l’abbia.
In teoria i valori umani esistono, in pratica se non ci sono soldi non hanno alcun valore.