Mark Twain – Ricchezza & Povertà
Ci sono due momenti nella vita di un uomo in cui egli non dovrebbe speculare: quando non può permetterselo e quando può permetterselo.
Ci sono due momenti nella vita di un uomo in cui egli non dovrebbe speculare: quando non può permetterselo e quando può permetterselo.
Non è ricco colui che ha, è ricco colui che è.
Peggio di chi esibisce ricchezze c’è chi esibisce ricchezze che non possiede.
Un bel portachiavi apre sempre le porte.
L’avaro è povero perché, pur ricco in beni materiali, non li usa nei bisogni.
La ricchezza appartiene a quell’avere che non ha un costo.
La molteplicità dell’io: ricchezza o dannazione?
Questo desiderio di potere smisurato, di avidità di denaro, di rincorrere ogni giorno di più di quello che abbiamo e che possediamo; forse crediamo o ci dimentichiamo che noi miseri mortali siamo immortali?
I poveri non sono coloro che non hanno monete nelle tasche. I poveri sono quelli che hanno il cuore privo di sentimenti. L’animo privo di valori. La mente priva di concetti sani. E il modo di vivere privo di umiltà.
La povertà peggiore non è quella delle tasche, ma la povertà peggiore è quella dell’animo. Chi ha le tasche vuote spesso trova comunque forza e valori per andare avanti tendendo anche una mano a chi ha più bisogno di lui. Chi è povero nell’anima guarderà solo a se stesso calpestando chi l’anima può mostrarla con orgoglio.
Non serve né denaro né potere, per essere ricchi a questo mondo serve solo un onesto cuore.
L’istruzione non ha lusso.
Affinché il “Dio denaro” regnerà sovrano nelle coscienze dell’uomo, tutto andrà sempre a discapito degli innocenti e dei bisognosi.
Arricchire la vita è stare al passo con i propri interessi.
La ricchezza materiale è la zavorra che ti trattiene alla terra, la ricchezza interiore è l’aquilone che dalla terra spicca il volo.
Alcuni popoli non sono rimasti poveri per la mancanza di ricchezza, ma per la mancanza di istruzione.
La povertà non dovrebbe esistere e non mi riferisco solo a quella materiale.