Barbara Brussa – Ricordi
Nel presente siamo più clementi con i nostri ricordi, di quanto non lo fossimo quando, tali ricordi, costituivano il nostro presente.
Nel presente siamo più clementi con i nostri ricordi, di quanto non lo fossimo quando, tali ricordi, costituivano il nostro presente.
Nel bene o nel male conserverei tutti i miei ricordi, senza cancellarne nessuno, anche quei frammenti legati ad attimi di vita sprecata, li conservo nella mia mente per poter afferrare in una seconda occasione quei piccoli pezzi di vita che, davanti ai miei occhi inesperti, avevo lasciato che si spegnessero.
Vorrei solo che per un attimo riuscissi a sentire il mio dolore… fermati e ricordati ciò che eravamo e che avremmo potuto essere.
Qualcuno danza per ricordare, qualcuno danza per dimenticare…
Che male! Sono scivolato sul c’era di te.
Forse sono così attaccato ai ricordi perché sono l’unica cosa che di sicuro nessuno potrà portarmi via.
Vivere di immaginivivere di ossessionipensieri sfuggentipassioni travolgenti.Sognare, tanti ricordii primi passiil tempo dell’adolescenzail tempo della pubertà.Notti insonnile prime delusionicorrono gli anniattimi felici, pochil’abbandono dei sensi.Inesorabile vacilla la menteil cuore stanco avvertetante speranze fallite.Finalmente libero di volareper ritrovare il perduto amore.
Ormai il tempo si è scordato di noi, ma io non ho ancora dimenticato…
È strano come, quando manca qualcosa, il mondo stia sempre lì a ricordartelo in tutta la sua bellezza…
Le notti in cui abbiamo dormito è come se non fossero mai esistite. Restano nella memoria solo quelle in cui non abbiamo chiuso occhio: notte vuol dire notte insonne.
Non si è mai immuni da un ricordo. Mai al sicuro, mai abbastanza lontani. I ricordi a volte dormono a lungo, ingannano la nostra memoria, e ci sorprendono con le loro incursioni inaspettate, inimmaginate. Mi sentivo invincibile, finalmente; al riparo da quei tumulti ciclopici e dirompenti. E tutto ad un tratto, mi ritrovo travolta da un ricordo! Improvviso, inatteso, ha schiantato tutta l’energia dell’onda del tempo su di me, travolgendo respiro, pelle, illusioni, certezze. Mi ha sorpreso alle spalle, mi ha ingoiato. Dove sono, adesso? Forse nel suo ventre, forse nella tela folle della mia mente, che aggrovigliata si contorce in atroci spasmi emotivi! E i pensieri sono caleidoscopi indistinti, che velocissimi proiettano sensazioni ancora troppo vive per poterle sconfiggere, pulsanti in tutto il loro crudele esistere ancora. Lacrime! Lacrime gridano in questa ribelle sconfitta. Il respiro abbandona le mie ali lacere.
Si poteva, diceva, si poteva svuotare la memoria come si svuota un sacco di pietroline dentro un fiume. Finiscono in fondo al suo letto, e muovendosi arrivano forse al mare. Non si fanno scomparire i ricordi, perché appartengono alla terra. Ma si possono lasciare altrove, come i libri, che smettono di appartenerti quando hai finito di scriverli.
I ricordi sono di sicuro la cosa più bella e dolorosa di questo mondo.
I momenti diventano ricordi.
Mi ricordo del presente anche se non serve a niente.
I ricordi rendevano vivo ciò che ormai non c’è più.
Rivivilo quando vuoi, il ricordo dei momenti felici, non si consumerà mai.