Barbara Brussa – Ricordi
Ci sono momenti che durano in eterno, anche quando il passato li fa suoi.
Ci sono momenti che durano in eterno, anche quando il passato li fa suoi.
Quando gli unici ricordi belli che stringi fra le mani sono squallide memorie bugiarde, non resta che avvinghiarsi forte all’oblio e lasciarsi trasportare nell’oltre. Laddove si estendono i territori di una sincera realtà, che saprà regalarti un autentico e ottimistico sorriso.
Ti tormenti per ciò che era e per ciò che non sarà mai più.
Nessun amor vissuto potrà mai essere rimosso completamente dal libro dei nostri ricordi. Rivivono in noi emozioni sopravvivono ai fardelli del tempo, come orme su lava si pietrificano nell’anima lasciando segni immortali!
Cos’è poi un ricordo? Qualcosa che hai o che hai perso per sempre?
Quanto sono subdoli, riescono perfettamente a mimetizzarsi nella quotidianità di un oggetto dimenticato nel cassetto, nella banalità delle parole di una canzone che distrattamente passa in radio, nella stanchezza di un tramonto. Restano nascosti nell’oscurità dei vicoli ciechi dell’animo per giorni, mesi, anche delle vite intere per poi palesarsi in tutta la loro sadica maestosità, liquefacendosi e solcando il tuo viso come un aratro arrugginito su terra friabile. Tu sei lì, inerme, a farti travolgere, barchetta di carta nel ruscello, ad osservare stupefatto la tua vita in fiamme e un secchio di lacrime in mano per spegnerle, incapace di ricordare che devi dimenticare. E li chiamano semplicemente ricordi.
I ricordi non si cancellano, sbiadiscono col tempo, ma restano vivi li dove hanno messo radici profonde, il cuore è il loro terreno e non li lascia morire.
I ricordi sono come un grande mosaico, i più colorati sono quelli appesi sulla parete del cuore!
Crediamo di avere dimenticato. Ma basta un nulla che ci porta a ricordare.
Certi luoghi amplificano il peso dei ricordi.
Le carezze insegnano più degli schiaffi. E le parole dolci, e gli abbracci. I ricordi sono silenziosi, bussano all’anima come amici lontani. E più delle lacrime ricordi i sorrisi. Più delle paure ricordi le gioie. Più dei rimproveri ricordi ciò che ti hanno insegnato i gesti. E più di ogni altra cosa, dopo, ti mancheranno alcuni profumi.
Certi ricordi nuocciono gravemente alla salute e creano forte dipendenza.
Lascia un dolce ricordo a chi ha capito chi sei. Lascia la tua indifferenza a chi ha solo provato a distruggerti.
Ci piace ciò che ricordiamo piacevole. Non ciò che lo è davvero.
È una contraddizione angosciante quella del tempo che deve passare per dimenticare. Perché il tempo è prezioso, la vita è preziosa e non bisognerebbe mai permettere al passato di condizionare gli attimi futuri. Eppure per me è così: i miei ricordi sono sempre lì, come una farfalla è appoggiata su un fiore, presenti in ogni attimo della mia vita, a trattenere il mio presente. E più mi domando quanto ci vorrà, più la mia vita resta ferma come quella farfalla in attesa di volare.
Il suo ricordo mi ferisce, ma c’è, è presente, torna nella mia testa con un flash back, come quando cammini per strada e ti arriva un profumo nel naso, uno che conosci, che ti dà un ricordo allora rimani ferma e lo assapori fino infondo, lasciando che la testa raggiunga i ricordi della persona che lo indossava, che era con te l’ultima volta che lo hai trovato nell’aria. Poi svanisce, e con un sorriso malinconico ricominci a passeggiare.
Niente fa cosi tanto male come il ricordo!