Roberta Molteni – Sorriso
A tutti coloro che sono in grado di sorridere: donate ora un sorriso in più per tutti coloro, che incapaci, ne privano il mondo.
A tutti coloro che sono in grado di sorridere: donate ora un sorriso in più per tutti coloro, che incapaci, ne privano il mondo.
Colma di vita è solo la curva del sorriso.
Un sorriso può bastare può convincerti a restare può scoprire timidezza lasciar spazio all’amarezza, spunto di fantasia attimo di follia tutto il resto può non avere senso se esso solo può valere più di tutto quanto l’universo, un’immenso spazio che ci lascia emozionare una nuvola sulla quale precipitare dove diventa dolce anche ricordare, un tunnel luminoso che percorso allevia dolori e dissolve pensieri, su quel sorriso il suo sorriso io ci scriverei l’amore quel desiderio che nascondo nelle pagine del cuore per ora lasciati guardare e a tua insaputa lasciami sognare.
Sorridi! E dal tuo magico scrigno usciranno i tuoi splendidi colori!
Un sorriso non costa niente, ma può dare molto rende felice chi lo riceve e senza rendere più povero chi lo dà. Dura solo un attimo, ma entra nel cuore, nessuno è tanto ricco da poterne fare a meno e nessuno è tanto povero da non poterlo regalare. Dona la felicità in casa e tra gli amici, sicurezza e simpatia a tutti. Ti dà consolazione nella tristezza e ti rinvigorisce nella stanchezza, quando sei scoraggiato ti dà forza quando hai paura ti dona coraggio. Un sorriso non lo puoi comprare, ne rubare e ne prestare, però lo puoi donare. Se qualche volta tu dovessi incontrare chi non sa sorridere, aiutalo, donandogli il tuo, perchè nessuno ha tanto bisogno di un sorriso, come chi non lo sa donare agli altri.
Un cuore che sorride è il riflesso di un’anima felice.
“Credi davvero che Jake stia bene?”.”Certo, Bella, non preoccuparti. Era abbastanza in sé da sfottermi”.”Sfotterti?”, ripetei, sorpresa.”Già! Tra un insulto alla madre di chissà chi e un riferimento inopportu-no a Nostro Signore, ha detto:” Scommetto che oggi sei contento che sia innamorata di Cullen e non di me, eh, Charlie? “”.