Roberto Antoni – Stati d’Animo
Se uno s’impegna può star male ovunque.
Se uno s’impegna può star male ovunque.
Indomito un pensiero volteggia nella mente.
Come resti di terra trascinati dalla china di pioggia pazza. Il pietrisco a graffiare la schiena. La sensazione d’umido penetrarmi lo scheletro. Il pungente odore di fango mi inonda le narici e mi cosparge. Ho gli occhi rivolti a terra. Combattere e sfidare questo maltempo. Navigare su di una barca di carta nella terraferma e poi disfarla e guarnirmi il cuore d’un origami che sappia di qualcosa che ti riguardi, che mi faccia lampo e mi riconduca a te; ne farò un totem da divinizzare.
La persona a cui tu stai pensando mentre leggi questo, è la persona a cui tieni di più in questo momento.
Io non credo nella notte. Non credo a quando mia mamma mi vieta di rientrare a mezzanotte perché ha paura delle persone che ci possono essere a quell’ora. Io credo che se qualcuno mi deve fare o dire qualcosa lo faccia anche alle cinque, sei, sette, anche bussando alla porta di casa. E comunque essere abbandonata nuda al freddo tra le stelle non farà mai male quanto di quando m’hai abbandonata.
Ci sono vuoti che non si colmano con niente. Assenze che nessuna presenza può sostituire o rimpiazzare. Ci sono persone che hanno un valore talmente grande e un posto talmente importante dentro al cuore che ti fanno capire quanto sia meglio solo il pensiero di “quella” persona ad una “qualsiasi” presenza del cazzo.
Tutti a far vanto delle grandi cose come a calibrare e misurare volumi e capienze dell’enorme sotto il segno dello smisurato. Declino. Coltivo piccole cose che mi preoccupo di far stare in un pugno così d’aver la sensazione di non stringere solo mosche e portarmi sempre il mio mondo dietro.