Roberto Benigni – Ipse dixit
Per carità: io a Emilio Fede gli voglio bene come se fosse normale.
Per carità: io a Emilio Fede gli voglio bene come se fosse normale.
Un nome deve essere la descrizione dei sentimenti, il riassunto di una vita, l’indice di un’esistenza, la carta di identità di una persona, il salve di un individuo, la traduzione a lettere di tutto quello che siamo.Dentro un nome ci si deve riconoscere, ci si deve sentire raccontati, ci si deve girare con interesse quando lo si sente, lo si deve pronunciare col cuore quando ci si nomina, lo si deve sentire proprio prima con l’orecchio, poi con il resto del corpo.Per questo non potrò mai chiamarmi con un nome che piaceva ai miei genitori prima ancora che mi conoscessero.
Grazie a Dio non sono perfetto…
La mia vita è una dieta. Il mio peso dovrebbe essere attorno ai 60 chili, 42 di taglia. Se scendo a 59 chili mi casca la faccia. Se salgo a 63 chili in tv sembro una balena. Il mio problema è il sedere. E poi i vestiti.
Nelle fiabe non si insegna ai bambini che esistono i draghi, quello lo sanno già… Si insegna ai bambini che i draghi si possono sconfiggere. Ed è quello che fanno scrittori come Saviano. Non dicono che la mafia c’è, ma dicono che la mafia può essere sconfitta.
Mi sveglio a mente serena, contemplo il divenir prosastico d’una natura imberbe sprofondando come di consueto in un greve prolasso analitico.
Ovviamente non cercherò di imitarlo sarebbe assolutamente impossibile. Ma non è vero che i nostri mondi sono così lontani. Waits scrive canzoni meravigliose e bellissime melodie in una maniera che io trovo sia davvero cinematografica e aperta. Diciamo che mi sono sentita ispirata dal suo modo di fare musica e che ho cercato di interpretare le canzoni alla mia maniera.