Roberto Benigni – Ipse dixit
Per carità: io a Emilio Fede gli voglio bene come se fosse normale.
Per carità: io a Emilio Fede gli voglio bene come se fosse normale.
Il pubblico accusatore dovrebbe essere sottoposto periodicamente a esami che ne attestino la sanità mentale.
Sono depresso: nessuno intercetta le mie telefonate.
Non so raccontare e un vignettista non può ripetersi, io devo fare ogni giorno una battuta nuova. I comici dicono la barzelletta per sei mesi, io non mi ricordo…
Sono entrata qui in banca con passo sicuro e disinvolto, diretta verso il cassiere, mostrandogli tutta fiera il mio assegno, quando ho sentito gridare: “Fermi-tutti-questa-è-una-rapina!”.
Siate felici! E se qualche volta la felicità si scorda di voi, voi non vi scordate della felicità.
Alè! Voglio veder le protesi alzarsi! Le protesi! Vai! I pancioni ricchi e fatiscenti! Come on! Vorrei vedere più gente sotto. Tanto il caffè l’avete preso… Giusto? Quella schifezza che avete mangiato stasera l’avete ingurgitata e domani avrete dei problemi, però intanto il conto salato l’avete pagato. Allora vi conviene alzarvi, smaltire un po’ di quella tristezza che avete e venire sotto il palco. E che Dio ci benedica e che Dio vi benedica e vi perdoni! Alè! Fatiscenti! Vai! La vita è un’altra cosa! Vai! Baraconi!