Roberto D’Agostino – Vita
Data l’esperienza di ieri correggerò gli errori di oggi, per non ripeterli domani.
Data l’esperienza di ieri correggerò gli errori di oggi, per non ripeterli domani.
Alcuni “ottusi ottimisti” ci danno un numero elevato di possibilità per rimediare ai torti fatti.
Ormai è diventato impossibile mettersi una mano sulla coscienza, siamo troppo impegnati a tenerle entrambe pronte a pararci il didietro.
Vicino ad una donna come me non ci può stare un uomo senza palle. Vicino ad una tosta come me serve di più. Non è facile tenermi testa, io sono tra quelle donne che ti scombina la vita, fa impazzire il tuo mondo e rovescia i tuoi programmi. Non mi si tiene ferma mai, tanto meno zitta. La mia la dico sempre. Sono tra quelle donne che peli sulla lingua non ne ha; tra quelle che se riceve sincerità sa darti l’anima altrimenti sa darti ciò che meriti!
Libera come l’aria, libera di volare di convincere me stessa che tutto può ancora ricominciare ancor meglio di prima! Non ascolterò più nessuno se non me stessa, sono una persona nuova, migliore e con tanta voglia di arrivare e di conquistare tutto ciò in cui credo, e ci riuscirò un giorno o l’altro. Dimostrerò al mondo intero di cosa sono capace, dimostrerò il mio valore e quella forza che in realtà non mi ha mai abbandonata.
Presi la bottiglia e andai in camera mia. Mi spogliai, tenni le mutande e andai a letto. Era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d’orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d’azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. Era bello avere una scelta. Io l’avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro.
E basta paragonarsi sempre agli altri. Ognuno vive la sua vita, fa le sue scelte, gioca le sue carte come meglio crede. Inutile criticare sempre e avere gli altri sulla propria bocca. Ci penserà la vita a dagli ragione o torto.